Signori, si riapre ma non siamo certo in paradiso, tutt'altro. Chi scrive è Pietro Casali, presidente del Circolo nuoto Lucca, e scrive perché ha paura. Ha paura del governo circense e dei personaggi che vi girano intorno, personaggi che hanno troppi interessi in conseguenza della crisi sanitaria, crisi che vorrebbero mai si esaurisse. Innanzi tutto quello che ho sempre sostenuto, ovvero l'interesse gigantesco che si concretizzerebbe se si dovessero vaccinare milioni di persone. Poi l'interesse dell'esecutivo circense nel guidare un gregge spaventato, un gregge che proprio per paura, si affida ciecamente al pastore ed ai suoi cani. Questo tradotto in consensi ed in like sui social.
Perché ha paura? Perché vede che la tecnica non cambia, la tecnica dei messaggi ripetitivi, messaggi che, veri o falsi, vengono sparati all'infinito fino a diventare, nell'immaginario collettivo, veri e basta. Il ripetere fino all'ossessione che tutto dipenderà dal comportamento dei cittadini, in modo da essere pronti a dare la colpa al popolo, popolo che tradisce la fiducia del partito, se si virasse verso una nuova stretta, il continuare a infiltrare malignamente nella gente la paura degli asintomatici, l'ignorare volutamente che i decorsi delle malattie non preoccupano come due mesi fa, tanto per fare alcuni esempi.
I protocolli pagliacci imposti alle aziende per le riaperture, con tutte le conseguenze civili e penali, sono stati appena mitigati. Quindi, almeno nei primi tempi, i bilanci saranno in rosso sangue. Ed infatti, almeno un 35% delle attività – cosa facilmente prevedibile - non riapriranno. Ma il problema è anche un altro. Non si può trasformare i cittadini in automi, non si può uscire di casa pensando che ogni passo, ogni respiro, ogni starnuto, come salire su un autobus, comprare il giornale, prendere un caffè, fare sport, fare la spesa, comprare una cravatta debba essere costellato dal mettere la mascherina, stare distanti dalla commessa, allontanarsi dal vicino, non toccare quell'oggetto, non appendere abiti, mettere i guanti monouso, mettersi dietro ad un plexiglass, mettersi dietro a un segno, strofinarsi le mani con il disinfettante e così via all'infinito. A questo non ci pensano gli strapagati e pazzoidi membri delle task force del governo circense – basta fare due calcoli e si arriva ad un compenso complessivo 50.000 euro l'ora - che sembrano vivere sulla Luna? Tanto per parafrasare Sergio Castellitto nel film "Tre colonne in cronaca", sarebbe stato molto meglio costruire le commissioni con Nando muratore e Oreste monnezzaro invece che con Colao e le rappresentanti del gentil sesso, copertesi di ridicolo ed inserite in seconda battuta.
Ma la chicca migliore è rappresentata dai virologi – non tutti, per carità - categoria cresciuta negli ultimi mesi come le teste dell'idra, che hanno visto salire così tanto le loro azioni dall'inizio dell'epidemia, da essere ormai quotabili in borsa. Sconosciuti e neppure illustri solo a gennaio, adesso hanno i loro agenti, vanno in televisione al prezzo di 2.000 euro più IVA per dieci minuti, rilasciano interviste alla stampa, scrivono libri – avreste comprato un libro di Burioni e Lopalco un anno fa? – forzano a riaprire le librerie due settimane prima del termine della fase I, fanno consulenze strepitose, scrivono i protocolli pagliacci a vantaggio di grosse aziende, vedi il caso di Burioni per Gucci, diventano persino consulenti del ministero della Sanità, vedi Ricciardi, per finire con il campione di grazia e bellezza, il direttore del O.M.S. Ghebreyesus, che non vuole certo perdere il palcoscenico e ci vuole pure dare lezioni di economia. Ecco altri che mi ispirano ben poca fiducia perché vi sarebbe il crollo delle loro quotazioni se arrivasse la fine dell'emergenza sanitaria.
Ne concludo che, da presidente del Circolo Nuoto Lucca, non mi lamento del fatto che l'esecutivo circense mi abbia messo in coda, fra le attività che possono riaprire. Riaprirò anche se in perdita, riaprirò nella speranza di tempi migliori, riaprirò perché è facilmente comprensibile come sia necessario dare una drastica sterzata al paese, riaprirò perché, alla resa dei conti, mi sono tolto delle soddisfazioni come presidente del Circolo Nuoto Lucca. Voglio accontentare i diversi clienti che, in questi giorni, mi hanno espresso gratitudine e propositi favorevoli. Ma i rischi ci sono e l'attenzione dev'essere alta. I protocolli pagliacci limitano l'attività sportiva e le entrate in modo non certo trascurabile. Come ho già avuto modo di dire, Conte ed i virologi oracoli del rischio zero, zanne in bella vista, sono in agguato. Non seguire l'esempio dell'ammiraglio Nagumo a Midway, ma agire con prudenza e prendersi qualche giorno in più per valutare gli eventi, non guasta.