I colleghi sono attoniti, distrutti dal dolore. L'uomo, Luca Giannecchini, 52 anni, ha perso la vita in un tragico incidente sul lavoro, questa mattina, in via dei Dorini a Sant'Alessio. Proprio a due passi dalla sua abitazione, nella frazione La Cappella, in via delle Querce. Stando alle prime ricostruzioni, l'operaio sarebbe caduto in uno scavo su un cantiere stradale per la fognatura. La chiamata, alla centrale del 118, è scattata intorno alle 8.25. Quando i sanitari sono intervenuti sul posto, però, non c'era più niente da fare se non constatare il decesso. Inutile l'attivazione dell'elisoccorso Pegaso. Sul posto sono intervenuti l'automedica di Lucca e l'ambulanza della Misericordia di Marlia, i vigili del fuoco, la polizia di stato, la polizia municipale e gli operatori della Prevenzione Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro (PISLL).
Rimangono ancora da chiarire i contorni della dinamica perché il corpo era sepolto nello scavo solo per la parte inferiore. Sono in corso le indagini da parte degli inquirenti. Il cantiere è stato chiuso, interrotta la strada. La vittima da tanti anni faceva questo mestiere. Lascia due bimbi piccoli, di 2 e 5 anni.
Arrivano i primi messaggi di cordoglio per la tragedia di Lucca, Irene Galletti, presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana: Con profonda tristezza, esprimiamo il nostro cordoglio per l'infortunio mortale avvenuto questa mattina in Via dei Dorini a Lucca. Le nostre più sentite condoglianze vanno alla famiglia e ai colleghi della vittima, colpiti da una perdita irreparabile. Questo ennesimo incidente sottolinea l'urgente necessità di affrontare seriamente la questione della sicurezza sul lavoro in Toscana, tema che abbiamo già sollevato a livello regionale dopo la tragedia che ha colpito il cantiere Esselunga di via Mariti a Firenze. Il crescente trend di incidenti sul luogo di lavoro richiede un'immediata accelerazione del dibattito politico su questo tema vitale. Non possiamo più rimandare l'adozione di misure concrete volte a garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutti i lavoratori toscani.
Il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo: Siamo di fronte a una strage silenziosa che sta portando via quotidianamente decine e decine di vite. Lo stillicidio prosegue con morti e feriti, spesso gravi e con conseguenze invalidanti per tutta la vita. Accade ogni giorno. Basta con le parole del momento che, se scuotono le coscienze nell’imminenza del fatto, non danno soluzioni. Quello che sta accadendo da anni, ogni mese e ogni giorno, non è degno di un Paese civile. Servono misure e fatti concreti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Servono provvedimenti, anche coraggiosi, che le istituzioni devono assumersi con responsabilità e velocemente. Occorre un patto tra istituzioni, enti locali, imprese e sindacati nel settore degli appalti pubblici e privati, per eliminare la logica del massimo ribasso, del subappalto senza controlli e anche per promuovere la formazione e la prevenzione, partendo dalla scuola e dalla università. L’ho detto più volte, non mi stancherò di ripeterlo: la sicurezza sul lavoro deve essere un'ossessione.
L'assessore regionale ai lavori pubblici Stefano Baccelli: Da Lucca, l'infausta notizia della morte di un operaio in un cantiere privato. Ogni volta che accade è un colpo al cuore. Seppur mossi dal cordoglio, nulla di ciò che potremmo dire in questo momento sarà davvero utile ad alcuno: non a sancire che questa fosse l'ultima volta, ancor meno a lenire il dolore di chi solo stamani aveva un padre, un compagno, un figlio o un amico e adesso non lo ha più. Eppure occorre far rumore, pretendere più impegno e massimizzare i nostri stessi sforzi finché, per simili tragedie, non ci sarà più spazio nella nostra società.
Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana) e Paolo Fantappiè (segretario generale Uil Toscana): Proteste, comunicati, mobilitazioni. Parole, promesse, impegni. Ma la strage continua sui luoghi di lavoro non si arresta, in Italia e in Toscana: proprio oggi un operaio è caduto e morto in uno scavo stradale a Lucca. Un'altra vita spezzata, un'altra persona che questa sera non tornerà a casa dai propri cari. Siamo stanchi di commentare questi drammi e la rabbia cresce sempre di più: ci chiediamo cosa ancora debba succedere perché la battaglia per la sicurezza sul lavoro diventi una priorità dell'agenda della politica. Ribadiremo questo concetto domani mattina, alla Stazione Leopolda di Firenze, all'assemblea nazionale Rls-Rsu di Cgil e Uil alla presenza di Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri, assemblea dedicata proprio ai temi della sicurezza sul lavoro. Temi sui quali intensificheremo le mobilitazioni nelle prossime settimane, perché è davvero ora di dire basta a questa strage quotidiana. Non ci fermeremo fino a quando non saremo arrivati all'obiettivo di Zero Morti sul Lavoro!.
Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro: Gli infortuni e gli incidenti mortali sul lavoro sono ormai delle cronache di guerra. La svolta che tutti chiediamo da anni adesso va messa in pratica: la sicurezza sul lavoro è una questione di etica e cultura, una pratica da incentivare e promuovere in ogni modo. Tutti, istituzioni e imprese, dobbiamo intraprendere una nuova strada. La prevenzione va diffusa e migliorata, agevolata e, soprattutto, premiata se vogliamo accelerare il processo di cambiamento: non può adattarsi agli incidenti, va rovesciato l'approccio. Non possiamo solamente intervenire 'dopo', quando la disgrazia è ormai avvenuta. Nessuno purtroppo ne è immune: anche quando un incidente o un infortunio possono sembrare eventi fortuiti, non lo sono mai davvero. Non facciamo l'errore di abituarci a queste tragedie.