In questo tempo che trascorre inesorabile, cambia la geografia delle nostre case e con essa la produzione normativa. Viviamo di precari equilibri fatti di autocertificazioni, reale percezione del pericolo ed effettiva conoscenza del penalmente perseguito. Gli intervenuti mutamenti di direzione del Governo disegnano infatti un assetto legislativo altalenante e discontinuo, che costringe i cittadini a modulare confusamente – e spesso senza successo – la propria flessibilità comportamentale.
Impegnati a dirigere i cambiamenti delle nostre giornate e animati dalla speranza di uscire da questa situazione meglio di come ci siamo entrati, si riflettono anche nel nostro territorio le conseguenze della poca chiarezza dei provvedimenti ministeriali. È di qualche giorno fa la notizia delle sanzioni irrogate a 18 persone residenti nel Comune di Forte dei Marmi ad opera degli operanti della polizia municipale di Seravezza.
I cittadini, secondo le autorità, avrebbero violato il Decreto Legge n.19 del 25 marzo 2020 per essersi recati a fare la spesa presso il supermercato Eurospin sito in zona di confine. A niente sono valse le motivazioni di matrice economica addotte dai consociati per giustificare quei 435 m percorsi fuori dal proprio Comune di residenza.
Per meglio comprendere quelle che sono le conseguenze sociali delle normative emergenziali succedutesi, ho chiesto il parere dell’autorevole Avvocato Piergiorgio Assumma dello Studio Legale Assumma, uno dei più noti e prestigiosi della capitale. Presidente dell’Osservatorio Nazionale per la Tutela delle Vittime di Omicidio Stradale e legale di molti volti noti dello spettacolo, offre da sempre il proprio contributo per promuovere una corretta conoscenza del diritto penale.
Abbiamo accennato all’ondivaga tendenza normativa. Può spiegarci come una simile attitudine va ad impattare sui comportamenti dei consociati? (tenuta principio di legalità).
il continuo susseguirsi di provvedimenti recanti prescrizioni e obblighi, talvolta diversificati in base alla Regione o addirittura al Comune nel quale si vive, in uno con il mutamento delle sanzioni, prima penali, poi amministrative, poi di nuovo penali, a seconda di come venga qualificata la condotta, pone a rischio la tenuta del principio di legalità: solo una regola precisa e inequivoca consente al consociato di rispettarla legittimando l’ordinamento a sanzionarne l’eventuale violazione.
E’ come avere una mamma che ogni due minuti da direttive diverse al bambino, con relative diverse punizioni.
Questo porterà il bambino ad un senso di disorientamento totale.
In che termini, e quali poteri concretamente ha, l’operante di polizia nell’interpretazione delle prescrizioni introdotte dal Decreto?
In teoria trattandosi di sanzioni amministrative previste dalla Legge 689/81, c.d. legge di depenalizzazione, dovrebbe, in primis, accertare l’elemento psicologico del trasgressore e vedere se sussistono, come nel diritto penale cause di non punibilità o giustificazione. Vedasi, ad esempio, lo stato di necessità.
Facciamo un esempio, se in questo momento storico ho sul conto 200 euro e la spesa per una o più settimane (comportamento auspicabile, che riduce il numero delle volte di uscita e quindi i rischi) è garantita per un importo di, ad esempio 150 euro in quel supermercato (fuori di 450 m dal mio Comune), la norma non richiede che debba andare al supermercato più vicino e spendere di più, visto un conclamato stato di difficoltà economica.
Soprattutto capita, poi, che i soggetti che vanno a fare la spesa siano soli, quindi, non elevano, stando da soli nel tragitto, il rischio di contagio, né mentre si incamminano al supermercato, né tanto meno quando tornano; la fila poi, una volta arrivati sul posto, è distanziata e vale per tutti i supermercati.
Ma pensiamo, altresì, se in quel supermercato ci sono prodotti (ad esempio per celiaci) che nell’altro del mio comune, sempre sottolineaando a distanza di soli 450 m., non ci sono.
Per rispondere alla Sua domanda, il potere interpretativo del singolo operatore è praticamente nullo e se c’è un delta di discrezionalità, deve essere applicata la regola del buon senso e non quella delle maglie stringenti. Probabilmente, avendo loro uno stipendio assicurato, non si sono messi nei panni di chi, con difficoltà, magari come lavoratore autonomo, magari come commerciante, sta rischiando di non finire il mese. 450 metri di scarto, con la giustificazione che trattasi di altro comune, sulla planimetria comunale, mi sembra eccessivo e un’inerpretazione volta alla mera repressione e non alla comprensione.
Mi auguro e spero per loro, così come per tutti noi, che l’Italia riprenda il più velocemente possibile, prima di un default e che loro stessi non si ritrovino, in una crisi economica che gli non permetterà di ricevere più lo stipendio, costretti come i lori confinanti comunali a dover cercare il supermercato più economico, magari nel paese vicino.
Le ammende irrogate presso il supermercato Eurospin, sito in prossimità dei due Comuni, possono ritenersi perfettamente osservanti del Decreto? Come è agevole comprendere le motivazioni che hanno indotto i residenti di Forte dei Marmi a recarvisi sono di matrice prettamente economica.
Se emergerà che gli operanti non hanno tenuto conto del c.d. elemento psicologico prima richiamato, cioè della coscienza e volontà di trasgredire la norma per trasgredirla e non hanno tenuto conto delle varie situazioni economiche dei singoli soggetti, le sanzioni potrebbero traballare nella loro concreta applicazione, a seguito di ricorso.
Dunque i cittadini sanzionati potranno legittimamente presentare ricorso?
Assolutamente si anzi devono. Consiglio, vista la rigidità interpretativa di uscire con un metro alla mano, prima di andare a presentare un ricorso, non si sa mai…..
Ha qualche consiglio da dare ai cittadini – soprattutto agli anziani – quando si accingono a compilare l’autocertificazione?
Fatevi aiutare da un parente, da un vicino e, soprattutto, se non avete una stampante, chiedete alla persona che vi aiuterà nella compilazione a farvi stampare più copie. Ricordiamoci che, ad ogni controllo, l’autocertificazione verrà ritirata dall’operante
Nella foto l'avvocato Piergiorgio Assumma