Ad integrazione delle attività già svolte con medici di medicina generale e USCA, l’Azienda USL Toscana nord ovest ha avviato dal 16 aprile un programma specifico ed innovativo di sorveglianza specialistica avanzata per le persone assistite nelle strutture socio-sanitarie, a partire dalle RSA.
ll programma denominato “Sorveglianza COVID LTC - Long Term Care”, ha previsto in una prima fase lo screening infermieristico delle persone assistite in RSA, condotto mediante l’applicazione della scala per la validazione dell'instabilità clinica dei pazienti presenti nelle RSA, positivi e non al COVID.
Sulla base di questa valutazione, registrata su un applicativo sanitario dedicato, è stato attivato un team COVID composto da medico specialista dell'emergenza e infermiere, coordinati dal 118, per una valutazione approfondita dei casi risultati a maggior rischio di evoluzione clinica negativa.
“Nella seconda settimana di aprile - spiega il direttore sanitario dell’Azienda USL Toscana nord ovest Lorenzo Roti - sono state sottoposte a screening infermieristico oltre 3mila persone assistite nelle strutture residenziali. Grazie all’incrocio tra le valutazioni infermieristiche ed i risultati dei tamponi condotte sulle singole persone assistite, insieme all’elaborazione dei dati relativi alle verifiche condotte in tutte le 104 strutture socio-sanitarie e tutt’ora in corso, l’unità di crisi aziendale ha pianificato gli interventi dei team COVID, composti da un medico ed un infermiere del 118 o delle strutture di Pronto Soccorso. Il team COVID si reca nelle strutture residenziali per condurre, sui pazienti selezionati, un approfondimento clinico che prevede esame obiettivo, ecografia polmonare, eventuale emogas analisi e rivalutazione dei parametri vitali. Così facendo anche agli ospiti delle RSA si è dato accesso, direttamente elle strutture di residenza, ad un esame approfondito specialistico per diagnosticare problemi polmonari e di saturazione riconducibili ad infezione da Covid e meritevoli di attenzione per un’eventuale presa in carico in Cure Intermedie od in ospedale.
Le missioni sono partite da giovedì 16 aprile ed hanno già riguardato 5 strutture RSA in Lunigiana, 2 in Valdera ed 1 a Pisa, per un totale di 78 persone visitate, di cui 2 inviate a ricovero ed 1 segnalata per presa in carico da parte dell’agenzia di Continuità ospedale-territorio ed invio a cure intermedie.
Per tutti gli altri pazienti è stata effettuata una relazione approfondita con indicazioni diagnostico-terapeutiche utili ai medici di famiglia ed alle USCA, nonché al personale infermieristico delle strutture socio-sanitarie.
Entro al fine della prossima settimana saranno effettuate tutte le visite alle RSA delle Zone della Valdera, Apuane, Versilia, Valle Del Serchio e Piana di Lucca.
A livello aziendale la regia di queste azioni è a cura dell’unità di crisi, che pianifica le missioni sulla base dei dati clinici ed organizzativi raccolti nelle ultime settimane grazie all’attivazione congiunta del personale del sociale, medico ed infermieristico delle zone, con lo staff qualità e sicurezza a supporto.
Le elaborazioni quotidiane dei dati permettono inoltre all’Azienda di aggiornare in tempo reale l’organizzazione ed eventuale estensione del servizio, intervenendo laddove è necessario migliorare la sicurezza delle cure e l’appropriatezza dei setting in cui sono assistiti le persone anziane non autosufficienti, per le quali è necessario mantenere il massimo impegno per la prevenzione e gestione del rischio COVID nel medio-lungo periodo”.
Per fare questi esami vengono impiegate tecnologie e tecniche innovative come l’ecografo portatile che consente di fare eco-polmonare da parte di medici specialisti qualificati, selezionati per questa attività dai direttori delle Centrali 118 e dal capo area dell’emergenza.
Medico ed infermiere del team, sulla base dei risultati della visita registrati tramite un tablet sullo stesso applicativo in cui viene effettuato lo screening infermieristico, invia le persone con sintomi sospetti verso il ricovero ospedaliero o in struttura di cure intermedie, lasciando nella struttura socio-sanitaria le persone assistite in condizioni stabili con indicazioni di follow-up al medico di medicina generale o all’USCA di riferimento.