Quattro ore di sciopero venerdì 9 ottobre, con presidio dalle 10 alle 11 davanti alla sede della Manifattura del Sigaro Toscano, in via Mattei a Mugnano.
"Purtroppo la Manifattura di Mugnano è in qualche modo divenuto il luogo simbolo del fatto che alcune importanti realtà non stanno applicando il nuovo contratto nazionale dell'industria alimentare - dichiara Amedeo Sabato, responsabile territoriale Fai Cisl Toscana Nord -. Dopo 11 mesi di trattative Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno rinnovato il contratto dell'industria alimentare con le associazioni datoriali Unionfood, Ancit e AssoBirra. E le altre, come appunto la Manifattura del sigaro che conta ben 230 lavoratori, risultano ancora assenti ingiustificate".
"La non sottoscrizione delle altre associazioni, coordinate da Federalimentare è strumentale e ingiustificata - sottolinea il referente Fai Cisl - in quanto la parte normativa del contratto era stata condivisa con tutte le associazioni datoriali, e la distanza sulla parte salariale era di soli 13 euro". La mancata sottoscrizione del contratto nazionale costa a ogni lavoratore 119 euro in busta paga e tutele in termini di welfare, sicurezza, una migliore regolamentazione del lavoro 'agile' e il diritto alla formazione.
"Tante aziende, in questi giorni, hanno deciso di sottoscrivere in autonomia il contratto, andando contro le indicazioni di Federalimentare, con senso di responsabilità e lungimiranza. Cosa che in provincia non è avvenuto. Lo sciopero è unitario di Fai, Flai, Uila - fa sapere Sabato-. Vogliamo mantenere l'unità del contratto nazionale e per questo invitiamo i lavoratori a lottare insieme per acquisire diritti, tutele e salario. Sintetizzando: #unsolocontratto".