Si chiude, con successo, il secondo anno del ciclo di incontri "Le parole della politica", progetto del Polo Fermi-Giorgi coordinato dalla professoressa Maria Rosa Smedile, che ha visto interloquire gli studenti con docenti universitari come Mauro Bonazzi, Fabio Pacini, Saulle Panizza e Alberto Vannucci. Gli illustri ospiti dell'istituto, con grande professionalità, hanno saputo toccare argomenti a volte spigolosi e complessi.
"La democrazia sfidata. La corruzione come sistema" e "Stato e mafia, i labili confini tra politica e criminalità organizzata" sono stati i temi affrontati negli ultimi incontri, del 5 e del 15 marzo 2024, dal relatore Alberto Vannucci, docente ordinario della Facoltà di Scienze Politiche UNIPI.
Il Prof. Vannucci ha coinvolto allievi e docenti in un sentito dialogo sugli effetti di una Politica sana nei vari ambiti della realtà e, più in particolare, su quelli di una politica corrotta. Punto di partenza è stato l'illustrazione dettagliata dei celebri affreschi senesi tardo medioevali di Ambrogio Lorenzetti: "Allegoria ed effetti del Buon governo" e "Allegoria del cattivo governo". Ne sono emerse interessanti considerazioni sulle similitudini riscontrabili tra presente e passato, in merito alle conseguenze di una gestione egoistica ed autoreferenziale delle risorse pubbliche: la mancanza di un comportamento eticamente integro e ispirato a solidi valori civili da parte di chi ha ricevuto la delega a governare il bene e i beni comuni, in qualsiasi momento storico, comporta effetti deleteri, malcontento e soprattutto disaffezione verso la politica in generale. Da qui, il passo verso la corruzione è sempre davvero breve o, meglio, scontato. Tutte riflessioni che vogliono invitare i ragazzi ad andare oltre certi giudizi stereotipati e frettolosi su tematiche così impegnative.
La prof.ssa Smedile, curatrice del progetto, desidera ringraziare, oltre ai prestigiosi ospiti, la dirigente scolastica, Francesca Bini, i docenti e gli studenti che hanno partecipato attivamente e sostenuto l'iniziativa: "Troppo spesso si dimentica che le parole contano, perché sono l'unico strumento che abbiamo per fare ordine nella realtà e per trovare il senso e il valore nelle cose e in noi stessi."