Eseguite n.17 ordinanze di custodia cautelare, sette misure cautelari con obbligo di dimora e presentazione alla P.G., che si vanno ad aggiungere agli 8 arresti già eseguiti in flagranza di reato, oltre alla contemporanea esecuzione di 48 perquisizioni domiciliari e del sequestro di un ristorante e di due autoveicoli.
L’organizzazione, costituita principalmente da due ramificazioni apparentemente separate ma interconnesse tramite il vertice, si occupava dell’intera filiera dello spaccio. Dall’acquisizione dei grossi quantitativi, alla distribuzione ai rivenditori e finanche alla consegna a domicilio all’acquirente finale, trattando principalmente cocaina ma non disdegnando anche l’hashish.
Le indagini dei carabinieri di Pistoia, protrattesi per quasi un anno, hanno portato ad accertare oltre 6.000 cessioni di stupefacente per un giro d’affari di circa mezzo milione di euro. Lo stupefacente, acquisito anche in Liguria e Piemonte, veniva distribuito a rivenditori locali che gestivano la consegna, spesso a domicilio, tramite un sistema basato su messaggistica istantanea e accordi pregressi, infatti tutti i clienti erano già da tempo fruitori dei servizi offerti.
La base organizzativa dell’organizzazione, i cui vertici erano legati da rapporti di consanguineità, era un ristorante gestito e di proprietà della famiglia albanese, che per questo è stato sottoposto a sequestro finalizzato alla confisca, come alcune vetture utilizzate per il trasporto dello stupefacente.