Aveva, letteralmente, seminato il terrore tra gli ospiti della mensa della Caritas di via del Fosso. Ogniqualvolta si avvicinava ai locali, gli avventori restavano in silenzio e evitavano accuratamente di pronunciare qualsiasi parola per irritarlo. Lui era un prepotente e imponeva a tutti la sua volontà prevaricatrice. Fino a quando, a fine febbraio, alcuni dipendenti della struttura lo hanno buttato fuori impedendogli di accedere alla mensa. Per tutta risposta, in quella circostanza, il barbone, violento e dedito all'alcol, con precedenti penali numerosi, oltre ad inveire, aveva preso un bastone e dopo aver ripetutamente colpito la porta di ingresso, se l'era presa con l'auto di una delle volontarie che conosceva.
A quel punto era intervenuta la polizia che aveva, poi, raccolto la denuncia e effettuato le indagini fino al punto da raccogliere elementi che denotavano una serie di atti persecutori nei confronti del responsabile mensa, di ua volontaria e di una suora che vi presta servizio.
Così il giudice ha deciso di imporre al barbone la misura di restrizione della libertà personale del divieto di avvicinamento alle tre vittime di stalking e, conseguentemente al loro lavoro, anche alla mensa di via del Fosso.