In tempi di restrizioni da Covid-19 l'unica categoria che sembra non abbia smesso di "lavorare" è quella dei truffatori, o presunti tali, che anzi hanno immediatamente adeguato alla nuova triste attualità il nefasto sistema di operare.
In più occasioni sono stati segnalati male intenzionati proporsi alla porta di casa, quando con la scusa di consegnare mascherine, senza naturalmente averne alcun titolo o incarico, quando addirittura dicendo di dover fare analisi del sangue. Di queste segnalazioni, pervenute un po' da tutta Italia, ce ne sono state nei giorni scorsi anche in varie zone della valle del Serchio e della pania di Lucca. Le autorità naturalmente avvertono di non aprire e chiamare immediatamente in numeri di pubblica sicurezza.
La truffa si attualizza però e corre anche attraverso Internet, in un momento in cui tante famiglie, devastate dalla crisi economica che ogni giorno si fa sempre più schiacciante, sono vulnerabili e particolarmente influenzabili su alcune tematiche.
Ecco quindi che i truffaldini del web prendono di mira gli sventurati di turno travestendosi da grandi catene alimentari e proponendo buoni spesa: in tanti anche nella nostra zona ci stanno "cascando" e a loro insaputa rilanciano a suon di condivisioni sui social.
Insomma si offrono buoni spesa (da 250 a 500 euro) in camnbio della risposta ad alcune domande. La polizia postale ha più volte avvertito che si tratta di attività di pishing, co tenttivo di sfruttare il marchio di rinomate aziende al solo scopo di ottenere i dati sensibili degli utenti. Le aziende coinvolte, prima Coop e ultimamente anche Esselunga e Conad, hanno immediatamente smentito tali operazioni e hanno denunciato il tutto appunto alla polizia postale.
Giu. Bini