Sabato mattina, a Melito di Napoli (NA), i Carabinieri della Stazione di San Concordio, in ottemperanza ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Lucca su richiesta della locale Procura della Repubblica, hanno tratto in arresto per il reato di truffa aggravata in concorso, una disoccupata 28enne, italiana, residente in quel comune, con precedenti di polizia.
La mattina dello scorso 23 novembre, una pattuglia della Stazione Carabinieri di San Concordio interveniva nella prima periferia di Lucca, presso l’abitazione di una signora 57enne, in quanto era stata perpetrata una truffa con la tecnica del “finto incidente”.
All’arrivo dei Militari dell’Arma la donna riferiva che poco prima aveva ricevuto sull’utenza telefonica fissa una chiamata da un sedicente “agente”, il quale la informava che il marito era in stato di fermo in quanto coinvolto in un incidente stradale. Approfittando dello stato di ansia e di timore cagionato nella donna, convinceva quest’ultima a dargli il proprio numero di telefono per farla contattare dall’avvocato che stava seguendo la situazione del coniuge. Dopo pochi minuti, la signora veniva contattata da un secondo complice che si presentava come il legale del marito, che la informava che da lì a poco sarebbe stata raggiunta da una sua incaricata, alla quale avrebbe dovuto consegnare soldi e gioielli necessari per pagare la “cauzione” necessaria per il rilascio dell’uomo. Dopo circa un quarto d’ora, a casa della vittima si presentava una donna di circa 30anni, che dopo essersi qualificata come la collaboratrice dell’avvocato, ritirava un considerevole quantitativo di gioielli.
Dopo avere acquisito la descrizione dei fatti da parte della vittima, i Carabinieri avviavano immediatamente le indagini, riuscendo a raccogliere attraverso alcune testimonianze degli elementi utili all’individuazione della “presunta truffatrice”. In particolare veniva acquisita una minuziosa descrizione della donna e dell’auto che aveva utilizzato per recarsi a casa della vittima. Per quest’ultima, poi, veniva accertato che si trattava di una macchina presa a noleggio, che i Militari dell’Arma, due giorni dopo, riuscivano a localizzare nel comune di Bologna mentre era parcheggiata nella pubblica via. Grazie alla collaborazione del Carabinieri del luogo, che si appostavano nei pressi dell’autovettura, veniva identificata compiutamente la conducente, ossia una 28enne che aveva precedenti di polizia specifici, che veniva riconosciuta dalla vittima e da altri testimoni, come la donna che si era presentata a ritirare i gioielli.
L’arrestata, dopo le formalità di legge, veniva accompagnata presso la propria abitazione, dove permarrà in regime di arresti domiciliari.
Proseguono le indagini volte ad identificare gli atri due complici.
Si rammenta che l’indiziato è da ritenere presunto innocente, sino al definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile di condanna all’esito del procedimento penale.