Ancora qualche settimana a disposizione per gli studenti di dodici scuole superiori di Lucca e Viareggio che hanno aderito al Progetto biennale di Alternanza scuola-lavoro sulla figura di Maria Luisa di Borbone. La presentazione dei lavori sul concorso “Maria Luisa” scade, infatti il 30 aprile prossimo. Tale concorso è stato promosso in occasione del Bicentenario del Ducato di Maria Luisa ed ha preso avvio nel 2017. Fu, infatti, nel dicembre 1817 che Maria Luisa, infanta di Spagna e duchessa di Lucca, figlia del re di Spagna Carlo IV di Borbone e vedova di Lodovico di Parma, entrava in Lucca. A promuovere tale concorso è la stata Fondazione Banca del Monte di Lucca, con il presidente Oriano Landucci ed il consigliere delegato alla cultura professor Pietro Paolo Angelini, insieme al Miur, mediante l’Ufficio scolastico territoriale di Lucca e Massa Carrara, diretto dalla professoressa Donatella Buonriposi, con la collaborazione della professoressa Catia Abbracciavento alla guida del Gruppo coordinamento progetti nazionali e dei partner Istituzionali come Provincia di Lucca e Comuni di Lucca e Viareggio. Ricordiamo poi il lavoro, in questo progetto pluriennale Maria Luisa, delle commissioni della Fondazione Bml per il settore formazione e per il settore storico e culturale, coordinate dal professor Pietro Paolo Angelini con il supporto di Elena Cosimini.
“L’intento della Fondazione Banca del Monte – spiega il professor Angelini, che ha curato da vicino il Concorso- è quello di arricchire la cultura degli adulti e, in particolare, di fornire ai giovani studenti e alle nuove generazioni uno strumento utile al recupero della memoria storica locale, attraverso la figura di Maria Luisa di Borbone, regina d’Etruria dal 1801 al 1807 e duchessa di Lucca dal 1817 al 1824, promotrice ed artefice di numerose realizzazioni, molte delle quali giunte fino ai nostri giorni”.
Ricordiamo, tra queste opere, il Liceo universitario, la gloriosa Università di Lucca attiva fino al 1847 con La Specola e l’Orto Botanico, Palazzo Ducale, Villa Reale di Marlia, l’acquedotto di Nottolini che, con le numerose fontane poste in città, portò acqua salubre e gratuita, il recupero delle Mura, da struttura militare difensiva a cerchio urbano alberato, polmone verde della città.
“Inoltre- aggiunge Pietro Paolo Angelini- gli alunni delle Scuole Superiori di Viareggio avevano una motivazione particolare che li ha spinti ad essere particolarmente attivi sulla loro storia, dato che proprio nel 2020, sono ricorsi i 200 anni dalla sua “costituzione”di Viareggio quale città, complementare e autonoma da Lucca. Nell’anno 1820, con un veloce susseguirsi di decreti, il borgo di Viareggio viene posto da Maria Luisa al centro di un originale piano di sviluppo che ne identifica il ruolo nel territorio del piccolo Stato quale città marittima, portuale e residenziale, lo attrezza delle infrastrutture essenziali, come il porto, la darsena, i canali e crea un piano urbanistico moderno a rete confluente al mare. Uno sviluppo che colloca presto Viareggio in un contesto aperto e dinamico quale centro portuale rivale di Livorno e complementare a Genova nell’alto Tirreno”.