Il contenzioso relativo alla vendita di quote di fondi immobiliari si è nettamente ridotto per effetto della positiva azione di Poste Italiane, che ha condiviso con le associazioni dei consumatori un positivo percorso di conciliazione. Ma non tutti i risparmiatori hanno avuto accesso – per mancanza dei requisiti soggettivi – sia ai rimborsi offerti in autotutela di Poste che alla procedura di conciliazione. Proprio come il risparmiatore grossetano che nel 2004 aveva acquistato 4 quote del fondo immobiliare "Europa 1" e nel 2005 altre 2 quote del fondo immobiliare "Obelisco". L'arbitro della Consob, con la decisione numero 2.838 del 3 agosto, dopo due anni di istruttoria ha condannato Poste all'integrale ristoro della perdita economica subita dall'investitore, oltre agli interessi legali.
«L'arbitro – spiegano da Confconsumatori – ha accolto la tesi del risparmiatore, secondo la quale il collocamento di quote di fondi immobiliari, anche all'epoca, doveva essere supportato da un contratto quadro per i servizi di investimento, con la conseguenza che gli investimenti sono da considerarsi nulli con l'obbligo dell'intermediario di corrispondere integralmente la perdita economica, visto che i due fondi hanno riscontrato (nel 2017 e 2018) un deterioramento secco del 33% e 80% circa».
Confconsumatori continua ad ogni livello la tutela dei risparmiatori nei confronti di tutte le istituzioni finanziarie e ricorda a tutti gli interessati che la procedura conciliativa con Poste Italiane è stata ulteriormente prorogata fino al 31 ottobre 2020. Tutti i contatti degli sportelli provinciali sono su www.confconsumatoritoscana.it.
Confconsumatori: "Fondi immobiliari Poste italiane, risparmiatore risarcito"
Scritto da Redazione
Economia e lavoro
06 Agosto 2020
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