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Scritto da Redazione
Economia e lavoro
04 Maggio 2020

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"Non lasciateci soli altrimenti non andrà tutto bene". Questo è il pensiero di molti commercianti del centro storico che, questa mattina, hanno aderito alla manifestazione regionale di Confcommercio Toscana per chiedere al governo contributi a fondo perduto e di anticipare a oggi la riapertura di tutti i negozi al dettaglio e al 18 maggio quella dei pubblici esercizi. Nell'occasione c'è stata dalle 10.30 alle 13 un'apertura simbolica dei negozi, ma senza vendita e senza assembramenti di persone. Dentro ai negozi solo i titolari, nel pieno rispetto delle normative sulle distanze sociali.

La Gazzetta di Lucca ha raccolto alcune di queste testimonianze.

"La nostra richiesta è chiara: o ci pagano le spese o vogliamo riprendere a lavorare domani" dicono in coro Fabrizio Gori del bar "Fuori Controllo", Stefano Berti dell'osteria "Vispa Teresa", Andrea Fiorini del bar "Millennium", Massimo Gamba del bar "Blend", Andrea Betti della pizzeria "Baci alla Francese" e Vijay Kumar Rai del noleggio "Cicli Rai".

"Abbiamo bisogno di liquidità – dichiara Filippo Giambastiani del bar Tessieri – e invece non arrivano aiuti a fondo perduto, cosa di cui, in questo momento disperato, ci sarebbe molto bisogno"

Dello stesso parere anche Carmine Mariniello della trattoria da Gigi: "Non sono arrivati gli aiuti economici promessi dal governo e sono passati quasi due mesi, chiedo quindi che si attivino al più presto per farceli avere e che ci permettano di cominciare a lavorare quanto prima".

Andrea Cordoni e Marco Chiocca de "Il Peschino"vorrebbero decisioni chiare da parte del governo per far aprire gli esercizi commerciali in maniera completa e in tutta sicurezza il prima possibile.

Anche Emanuele Federighi del bar San Michele chiede protocolli chiari, atti a favorire la sostenibilità della convenienza commerciale, e aggiunge poi: "Sento in giro molti commercianti preoccupati perchè sono lasciati soli: alcuni saranno costretti a chiudere per sempre i loro esercizi prima della riapertura prevista dal governo; c'è bisogno di aiuti concreti da parte dello Stato".

"Non è possibile guadagnare solo con il delivery, – fa presente Luca Nelli della "Rusticanella 2" che aggiunge – il mio locale non è molto grande, così come molte delle attività nel centro storico, ci sarà concesso più suolo pubblico? Ma questo potrebbe dar fastidio ad altri negozi vicini...e allora come possiamo fare? Vogliamo indicazioni precise da parte del governo per poter ripartire quanto prima".

Alessia Torselli del bar "Madama Butterfly" ricorda che buona parte del guadagno di attività come la sua è frutto del turismo con gite ecc. "Se non ci saranno turisti, noi come faremo? Abbiamo seguito scrupolosamente le indicazioni che ci ha dato il governo e, proprio per maggiore sicurezza, ho chiuso anche due giorni prima del decreto ma adesso abbiamo bisogno di aiuti a livello economico, non ci devono abbandonare".

La pensa così anche Michele D'Amato dell'Osteria Tosca: "Non si vede più la fine, due mesi senza guadagno e non mi è arrivato nessun aiuto economico, come pensano che possiamo sopravvivere?"

Non va certo meglio per i negozi al dettaglio infatti, come sottolinea Stefano Vinci del negozio "Pesi e Vinci" di piazza Bernardini: "Siamo sconfortati ed è per questo che abbiamo aderito alla protesta di Confcommercio, basti pensare che il negozio è pieno di merce invenduta a causa dello stop voluto dal governo e molti di questi capi con l'inizio della nuova stagione non li venderemo neanche più, ormai per quest'anno, dato che sono giubbotti e indumenti pesanti, cosa dobbiamo fare? Non ci sono direttive precise a parte quelle sui guanti e sulle mascherine: dovremmo sanificare gli indumenti ogni volta che i clienti li provano? Ma si rendono conto che, a seconda del tessuto, con questa operazione potremmo rovinare l'indumento?".

Alessandro Innocenti del negozio di borse di via Santa Croce domanda invece: "Ma il tanto famigerato aiuto dello Stato dov'è? Io amo il mio lavoro e mi piace farlo in sicurezza: è per questo che chiedo che non ci lascino soli, sarei capace anche d'incatenarmi in comune per porre l'attenzione sulle difficoltà in cui ci hanno lasciato!".

"Credo non abbia senso aspettare il 18 maggio quando già da oggi potevamo lavorare in sicurezza – sottolinea Stefano Casini de "La casa del tessuto" - noi commercianti siamo in difficoltà perchè non abbiamo guadagni e dobbiamo affrontare spese continue". Dello stesso parere Isola Carrara del negozio Lovable di via San Paolino, Laura Pasquinelli de "L'arcolaio"e Angelica Esposito di "Reo Galante" che evidenziano la difficoltà a ripartire senza aiuti economici.

Dopo le 13 si abbassano le saracinesche aperte per la manifestazione di protesta e la città perde molta della vitalità che grazie a questa iniziativa, le era stata conferita.

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