L'iniziale incertezza dovuta alle misure di sicurezza introdotte a marzo dall'emergenza Covid-19 aveva fatto temere un crollo delle donazioni di sangue e plasma a Lucca. Poi è successo qualcosa di incredibile. "Una reazione mai vista -commenta la presidente di Avis Zonale Piana di Lucca e Valle del Serchio Cecilia Carmassi- con il telefono di Avis che ha iniziato a squillare a tutte le ore per prenotare le donazioni". La reazione dei donatori è stata forte a Lucca come in tutta Italia e i risultati importanti: una crescita di oltre il 100% delle donazioni provenienti da soci Avis di Lucca, Piana e Valle del Serchio rispetto ai primi 4 mesi del 2019 e molte prenotazioni già fatte per la "fase 2".
"Un ringraziamento -aggiunge Carmassi- agli operatori del Centro Trasfusionale e a tutti i nostri donatori che sono voluti rimanere vicini alla comunità in un momento difficile. Abbiamo fatto moltissimo e altrettanto continueremo a fare. L'invito è quello di rivolgersi alle sedi Avis per prenotare le donazioni dei prossimi mesi".
Rilevante in questo contesto è stata l'attivazione da parte della comunità islamica che tramite la propria associazione ha mobilitato gli iscritti. Per il loro coinvolgimento al percorso della donazione è stato realizzato un progetto specifico da parte delle Avis Comunali di Lucca e di Altopascio: in pochi giorni dopo la metà di marzo si sono rese disponibili più di 100 persone, uomini e donne di ogni età, sono state fatte 74 visite per iniziare il percorso, più di 60 dichiarati subito idonei e 50 le donazioni già fatte solo dai membri della comunità islamica.
"Anche loro hanno contribuito in modo determinante a fare in modo che il sistema trasfusionale non andasse in crisi. L'impegno di tutti i donatori Avis è stato possibile grazie alla disponibilità degli operatori sanitari del Centro Trasfusionale del San Luca che hanno costituito una vera e propria task force per rispondere a questa disponibilità.
"Non è stato facile commenta la responsabile del Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dott.ssa Rosaria Bonini- perché abbiamo dovuto riorganizzare tutti i servizi per venire incontro alle misure di sicurezza e distanziamento fisico. Mettendo insieme gli sforzi del nostro personale, per aumentare le prime visite visto che molti donatori erano nuovi, e la disponibilità dei donatori stessi abbiamo raggiunto risultati importanti e a tutti va un sentito ringraziamento".
A testimoniare la loro iniziativa sono i rappresentanti della Associazione Comunità Islamica, il presidente Jilali Moutawakil, il vice presidente Soufiane El anibi, il segretario Badrddine Dechchach e il consigliere Brahim El gliyal.
"Appena iniziata l'emergenza -raccontano i rappresentanti della Comunità- ci siamo uniti per dare una mano alla nostra città. Abbiamo risposto in massa all'appello di Avis e dei Centri trasfusionali per andare a donare il sangue e questo è accaduto non solo a Lucca. Era il momento giusto per un'idea che avevamo da tempo. Abbiamo creato e fatto girare nelle nostre liste un volantino in arabo con tutte le informazioni e Avis ci ha uniti e messi in contatto con il centro trasfusionale per iniziare le visite di idoneità. Abbiamo scoperto che oltre che un dovere, donare è anche un piacere: ci fa sentire parte del tessuto sociale di Lucca. Adesso ci siamo fermati per qualche settimana perché siamo in periodo di Ramadan, ma andremo avanti e continueremo a programmare e non far mancare il nostro impegno". Insieme alle donazioni di sangue e plasma, la comunità islamica di Lucca ha anche attivato una raccolta fondi a favore dell'ospedale, raccogliendo 3300 euro.
L'Avis Zonale Piana di Lucca e Valle del Serchio ricorda che per prenotare le donazioni è possibile scrivere alla mail