Papà Santi Cenci è stato, per una vita, il cuoco di uno dei ristoranti più famosi, forse, il più caratteristico e frequentato, di tutta Cortona, sì, questa splendida città che si trova in provincia di Arezzo e che è diventata famosa in tutto il mondo dopo che una poetessa americana, Frances Mayes, pubblicò il suo libro Under the Tuscany Sun ambientato proprio a Cortona e del quale, nel 2003, venne realizzato un film dal titolo Sotto il sole della Toscana con Diane Lane e Raoul Bova. Il libro, tra l'altro, in lingua inglese ha superato la ventesima edizione, un successo insperato. Ebbene Cortona è una chicca alla quale è impossibile resistere e basterebbe farsela a piedi, su in cima alla collina, fermandosi, poi, in piazza della Repubblica per un caffè o un drink. Stupenda.
Dicevamo di Santi Cenci, chef del ristorante Tonino, ancora oggi aperto e con una terrazza panoramica da favola, ma niente a che vedere con il ristorante che fu. E' proprio adiacente ad un'altra istituzione cortonese, l'albergo San Luca, stanze con vista sul lago Trasimeno dotate tutte di balcone. Uno dei pochi alberghi di proprietà gestito sempre dalla stessa famiglia. Assolutamente da provare se non altro per la posizione, stupenda, e per una colazione principesca curata nei minimi particolari dalla famiglia stessa che è proprietaria della struttura. Dolci top grazie alle sapienti ricette della padrona di casa. E parcheggio privato adiacente all'ingresso dell'hotel e a pochi metri dalla zona pedonale.
Santi Cenci era una sorta di istituzione gastronomica a Cortona e dopo l'esperienza di Tonino e altre, decise, su insistenza anche della figlia Sara, di aprire un posto tutto suo, dove mise a lavorare anche la moglie e il figlio oltre a Sara. Di tempo, da allora, ne è passato e, adesso, alla guida della Trattoria Toscana è rimasta solamente Sara Cenci, grintosa, tosta, appassionata, dotata di una parlantina che ti inebria, di una passione contagiosa e di un mestiere con cui riesce a trasmettere la voglia di stare ad ascoltarla e di tornare anche una seconda e magari anche una terza volta. Al di là della proprietaria, c'è la cucina che è uno spettacolo, c'è un ristorante che ha due sale, una più luminosa e una seconda più intima, ma entrambe seguite dal personale con la medesima cura e partecipazione.
Alla Trattoria Toscana che si trova proprio nel cuore del centro storico di Cortona, in via Dardano 12, si mangia da dio, è bene dirlo subito. Prodotti semplici, buoni, locali, preparati con dedizione e attenzione, porzioni che ti risollevano lo spirito senza per questo appesantirti il corpo. E la carne, la carne che qui, a Cortona, è di casa e che alla Trattoria Toscana è il motivo principale della visita enogastronomica. La cosa migliore sarebbe lasciarsi andare e far scegliere lei, Sara Cenci, non sbaglierebbe un colpo. La ciccia va bene, ma dei pici al fumo ricetta top del papà che la inventò nel lontanissimo 1970 che ne vogliamo dire? E del coccio di fegatini toscani? Unici. L'atmosfera coinvolge, rilassa, mette a proprio agio e del resto sono questi i motivi che hanno spinto Sara a scommettere su se stessa e continuare la strada del padre: Volevo esattamente un locale come questo - spiega - dove la gente si sentisse a casa, senza fronzoli, senza troppe formalità, con un menu semplice, ma ricco di sostanza e di tradizione allo stesso tempo. Purtroppo papà è scomparso pochi anni fa, nel 2021, ma è come se ci fosse sempre. Qui si lavora molto, si cerca di soddisfare le esigenze del cliente, la prenotazione è importante, quasi indispensabile perché siamo quasi sempre pieni.
Siamo a cena con l'amico Cristiano Romani e signora, venuti appositamente da Arezzo, anche lui un fan di Roberto Vannacci anche se la nostra conoscenza risale alla presentazione della biografia di Giorgio Almirante pubblicata da Sperling&Kupfer per la quale ci invitò ad Arezzo con la sua Associazione Cultura Nazionale. Proprio in queste ore Romani è stato nominato coordinatore dell'Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche e Lazio) per il comitato Il mondo al contrario. Farà bene, è un ragazzo in gamba intellettualmente onesto e organizzatore infaticabile.
Sara Cenci esita nell'avvicinarsi al nostro tavolo, ma quando si accorge che anche noi non aspettavamo altro, diventa un fiume inarrestabile di parole con cui ci riempie la serata di aneddoti, informazioni, curiosità. E' davvero esaltante e il suo accento aretino così diverso dal lucchese e dal livornese a cui siamo abituati, si sente eccome. Si sperava in una capatina del sindaco Luciano Meoni, ma ha avuto da fare.
Tanta roba davvero, sembra di essere in una di quelle case di un tempo attorno ad un tavolo coccolati da una cuoca d'altri evi. Una meraviglia. Ci scappa anche il dolce, visto che Sara ci consiglia senza indugio. Eravamo incuriositi dai pici al ragù di anatra che pare siano il piatto forte del locale, sarà per un'altra volta. Il prezzo è onesto e anche qualcosa di più, e pensare che siamo nel centro storico di una delle più belle realtà etrusche d'Italia. Alzarsi e andarsene è un delitto, ma anche i ristoranti, purtroppo, hanno il loro orario di chiusura.
Trattoria Toscana