«Parlare di accelerazione per il Palazzetto di Altopascio che ancora da settembre 2019 attende l’affidamento dell’incarico per la revisione progettuale, mi pare una beffa. Fortuna che qualcuno a caso nella precedente amministrazione acquistò il terreno. Almeno quello c’è, ma è l’unica cosa»: lo afferma Maurizio Marchetti, Consigliere comunale di Insieme per Altopascio nonché il «qualcuno a caso» che operò l’acquisto del terreno.
«Leggo che sul palazzetto dello sport la giunta comunale altopascese espone l’ennesimo roboante annuncio, stavolta – richiama Marchetti – circa l’adozione di procedura unica per imprimere un’accelerazione al progetto. Tutto molto bello, peccato manchi il progetto».
Marchetti è tutto uno svolazzìo di fogli. Il primo è la delibera 173 del 30 settembre 2019: «Tra un po’ siamo a un anno fa – legge l’esponente di Insieme per Altopascio – e la giunta dava il via a cercare professionisti per la revisione del progetto. Premesso che io lo rifarei da capo, ma questo non fa testo, il bando arriva. Le domande vengono accettate fino al 17 ottobre 2019. Ecco, da lì buonanotte ai suonatori. Alla selezione del professionista non è stato dato alcun corso».
Il motivo Marchetti se lo figura: «Per affidare un incarico a un professionista – osserva – questi va pagato. Per pagarlo, serve la destinazione di spesa in bilancio. Per allocare la spesa, serve il bilancio preventivo 2020 che oggi non abbiamo ancora. E quindi, tornando indietro, niente incarico, niente progetto. Resta il terreno. Parlare di accelerazione in queste condizioni, è evidente, mi pare persin ridicolo».
«Finché non c’è progetto – guarda oltre Marchetti – parlare di procedura d’appalto è inutile. Sarà meglio che l’amministrazione comunale, dopo 4 anni abbondanti di promesse a vanvera, confidi sulle proroghe ministeriali per l’utilizzo dei fondi Bei. Senza differimenti delle scadenze, sarà difficile rispettare quelle attuali. E sì che questo per l’amministrazione Pd sarebbe il momento di tirare le somme. Invece tirano solo quelle algebriche ‘alla meno’ delle opere annunciate e mai realizzate. Il palazzetto rimarrà una di queste? Beh: il terreno c’è...»