Riaprire le attività di commercio di vicinato, e farlo al più presto, nel rispetto delle misure anti-contagio, per difendere un tessuto economico che è spina dorsale della vitalità dei piccoli comuni. È questo l'obiettivo che il sindaco di Porcari, Leonardo Fornaciari, condividerà con i colleghi della Piana di Lucca per dare concreta risposta al grido di dolore lanciato ieri (7 aprile) con una lettera aperta dai commercianti del territorio.
Questa mattina il primo cittadino ha incontrato in municipio una delegazione dell'associazione Porcari Attiva in rappresentanza degli esercenti del centro commerciale naturale del paese. Con lui anche l'assessora competente, Eleonora Lamandini. Un momento di ascolto e di confronto, convocato con tempestività, che si è concluso con l'impegno dell'amministrazione comunale ad avvalorare nelle opportune sedi istituzionali le ragioni delle categorie economiche.
“Non possiamo rimanere in silenzio mentre le nostre attività si spengono. Ogni negozio – dice Leonardo Fornaciari – è un pezzo di storia delle nostre comunità. I problemi espressi questa mattina dai commercianti di Porcari sono gli stessi che vivono i commercianti di ogni luogo, e se è vero che l'unione fa la forza, allora ritengo irrimandabile un fronte comune, politico, che spinga per le riaperture”.
“Il lavoro è misura della dignità della persona. Anche per questo – prosegue il sindaco di Porcari – non possiamo ignorare le gravi difficoltà di chi vive della propria attività commerciale. I ristori del governo sono tardivi e insufficienti rispetto a un così prolungato tempo di serrande abbassate: non possiamo rischiare di correre ai ripari quando i buoi saranno tutti scappati. Non ci sarà possibilità di recupero se chi fa impresa chiude”.
“Una società sana – aggiunge Fornaciari – non vive di politiche di assistenzialismo ma mette in campo le scelte migliori affinché tutti possano fare la propria parte per un benessere quanto più condiviso. In questo preciso momento storico il valore più alto è la reciprocità. Abbiamo imparato che dai comportamenti dei singoli dipende la salute e la libertà di moltissime persone e questa è una lezione che ci indica la strada per riaprire: occorre fiducia nel rispetto dei protocolli anti-contagio, che esistono e che le attività di vicinato per prime hanno sperimentato con scrupolo. Distanziamento, ingressi contingentati, gel igienizzante, mascherina”.
“Come sindaci – conclude Fornaciari – siamo i primi responsabili della salute dei cittadini. Ecco perché abbiamo fatto il possibile in questi 13 mesi per non lasciare indietro nessuno e al contempo mettere in atto ogni misura necessaria al contenimento del coronavirus. Ma la salute non è solo assenza di malattia fisica e nostro preciso dovere è occuparci anche della serenità dei nostri cittadini: molti hanno un'attività commerciale, molti lavorano come dipendenti del commercio, tutti sanno che una strada con le luci dei negozi accese è una strada viva e sicura”.