Un italiano 40enne, Gabriele Venturini, residente a Lucca, dichiaratamente commerciante, ma noto alle forze dell’ordine per altre sue condotte poco cristalline, è stato arrestato ieri dai carabinieri, dopo aver cercato di rubare oltre 400 euro di merce, tra articoli di elettronica, generi alimentari e superalcolici, dagli scaffali del supermercato Esselunga.
In prossimità dell’orario di chiusura, è entrato nell’esercizio come un normale cliente, munito di carrello e del dispositivo “presto spesa” che come è noto consente di pagare evitando di fare la coda alla cassa.
Con un carrello pieno zeppo di prodotti, ha così pagato una somma apparentemente non insignificante (circa 100 euro), con la quale evidentemente cercava di sviare l’attenzione dei dipendenti, ma finendo ugualmente per destare sospetti al personale preposto alla vigilanza, che lo ha così fermato, richiedendo contestualmente l’intervento dei carabinieri.
I militari hanno potuto constatato la presenza nel carrello di ben 420 euro in prodotti vari, esclusi dal conto e ben nascosti tra gli altri regolarmente passati alla cassa. Il 40enne è finito, così, in manette e contestualmente ammesso al regime degli arresti domiciliari in attesa del processo con rito direttissimo fissato per lunedì 8 febbraio.
Non sarà, tuttavia la sola grana giudiziaria che il furbo, ma malcapitato commerciante lucchese dovrà a breve affrontare. Allo stesso, infatti, è stato recentemente notificato dai carabinieri un avviso di conclusione delle indagini preliminari, emesso dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Lucca, con riferimento a una serie di reati, che vanno dalla truffa, alla violazione di domicilio, alla modifica della destinazione d’uso di immobili, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Reati che il 40enne, nella circostanza dichiaratamente titolare di un’agenzia immobiliare, esistente, sia pure in realtà fittiziamente rappresentata dall’anziana madre, invalida e affetta da serie patologie, ha posto in essere, in qualità di intermediario, ai danni, sia dei proprietari immobiliari, a cui corrispondeva assegni poi rivelatisi insoluti, sia degli affittuari, spesso extracomunitari, irregolari, privi di ogni conoscenza normativa, ma bisognosi di trovare urgentemente una sistemazione, i quali corrispondevano, rigorosamente in contanti, somme di denaro assolutamente fuori mercato per il servizio loro offerto, che per di più si rivelava poi anche molto inferiore alle promesse ricevute.
Caso emblematico, già assunto agli onori della cronaca, è stato quello del fondo commerciale ubicato nel centro storico di Lucca, dove nella scorsa primavera, tra l’altro in piena emergenza epidemiologica, carabinieri e polizia municipale avevano operato lo sgombero dei locali nei quali avevano trovato contestuale dimora oltre dieci persone in cerca di sistemazione.