Dopo l’inizio di stagione teatrale con Andrea Vanni, che ha riscontrato un grandissimo successo di pubblico con il suo “Super! Super! Super! ”prosegue la programmazione di Artè che vede in scena Claudio Morici in “La malattia dell’ostrica” sabato 16 novembre alle ore 21.00, prodotto dal Teatro Metastasio di Prato.
“Con Ifprana, - compagnia teatrale di cui faccio parte e che coordina le proposte artistiche per Artè - dichiara il coordinatore artistico della stagione di Artè, Marco Brinzi premiato sabato scorso come miglior attore protagonista al Siena Film Festival per la sua interpretazione nel film “ Zoraide” di Emiliano Galligani - siamo felici di ospitare l’ultimo lavoro di Claudio, che con la giusta dose di ironia e profondo senso dell’umorismo, cifra che da sempre lo contraddistingue, ci porta a riflettere sui disagi psicologici di un’età difficile come la pre adolescenza suggerendo la lettura come soluzione di aiuto per i ragazzi. Siamo altrettanto contenti nell’aver proposto sul territorio una preziosa collaborazione con il Teatro Metastasio di Prato da sempre segno di eccellenza per il teatro italiano”.
Dopo aver studiato decine di biografie per un programma tv sui libri, Claudio Morici ha avuto un’illuminazione: gli scrittori sono tutti matti. Hanno subito guerre mondiali, miseria, traumi infantili, come minimo un paio di tragici amori non corrisposti. È gente che sta malissimo, parliamoci chiaro. Il problema è che Claudio, scrittore anche lui, ha un figlio di 4 anni che manifesta già velleità autoriali. Che fare? Come comportarsi? Da padre non ha dubbi: vietare l’utilizzo della penna! Censurare la poesia! Ma soprattutto contrastare un sistema educativo che obbliga milioni di bambini a studiare la visione della vita di persone che… se la sono tolta! Si parla di Cesare Pavese imbottito di sedativi in una stanzetta d’albergo. Di Emilio Salgari che si è sventrato con un rasoio. Giovanni Pascoli è morto di cirrosi epatica, quanti lo sanno? Perché ci concentriamo sulla bellezza della perla e nascondiamo ai nostri figli (e spesso a noi stessi) la malattia dell'ostrica che sempre la produce?
Attraverso incursioni nella vita dei grandi e delle grandi della letteratura, Claudio troverà un modo per accompagnare suo figlio nella tempestosa età adolescenziale. Ma soprattutto compirà un viaggio a ritroso nella propria "età a rischio", riportando alla memoria come i libri lo abbiano curato. Perché gli scrittori ci salvano la vita. Dallo spettacolo teatrale (in giro per l'Italia da marzo 2024) è nato prima un podcast e poi un libro entrambi prodotti dal Metastasio insieme a Fandango. Una narrazione cross mediale che vede in ogni supporto uno sviluppo orizzontale della tematica. ll Podcast a differenza però dello spettacolo e del libro, non possiede la linea del racconto di bio-fiction, ma approfondisce, in 10 puntate, la vita di 10 scrittrici o scrittori "matti", con relativa intervista a uno psicoterapeuta esperto del loro disturbo psichiatrico. Su spotify, è entrato subito in classifica tra i più seguiti.