Anno XI 
Mercoledì 30 Aprile 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da Redazione
Politica
13 Gennaio 2021

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L'assessore regionale al governo del territorio Stefano Baccelli (Pd), dopo essersi accorto, evidentemente, di averla fatta troppo grossa, replica stizzito, ma chiedendo scusa, all'intervento del senatore Massimo Mallegni riguardo all'evento 'Lucca 2021':

Leggo con stupore il comunicato del senatore Mallegni sul Convegno sulla Rigenerazione Urbana che ho organizzato, come prima tappa Toscana, a Lucca, il prossimo venerdì 15 gennaio. Il senatore prende a pretesto un mio errore nell’individuazione dei relatori, non aver tenuto conto della presenza di un esponente parlamentare dell’opposizione (rectius evidentemente dello stesso sen. Mallegni) per fare una delirante, offensiva e sguaiata sparata su quello che è a tutti gli effetti solo un primo momento istituzionale di proposta e confronto sul tema, non tanto e non solo della riqualificazione urbana a Lucca, ma della “ricostruzione” del Paese Italia alla luce della  straordinaria occasione che l’Unione Europea ci ha fornito con il progetto Next Generation Europe. Perché di questo si tratta, di un'operazione storica, che vale quella del secondo dopoguerra con il Piano Marshall, ma persino più complessa e difficile.

Perché oggi non dobbiamo “solo” ricostruire un’Italia distrutta dalla scellerata guerra nazifascista, ma ricucire, riqualificare, dare nuova anima e nuova linfa all’esistente, con destinazioni d’uso aggiornate ai tempi ed al futuro che vogliamo,  che siano fonte di sviluppo e benessere per la nostra comunità, dobbiamo “riqualificare” un intero Paese, appunto e nel nostro piccolo vogliamo iniziare a fare la nostra parte partendo proprio dalla splendida  Lucca e dal quel meraviglioso gioiello riqualificato che è la chiesa di San Francesco.

Una sfida che pretende una nuova classe dirigente che ne sia all’altezza. Nuova non tanto da un punto di vista generazionale o ideologico. A meno che per ideologia non s’intenda la cultura del bello, della funzionalità, del recupero, della visione strategica. Son finiti i tempi della “rottamazione” del presunto vecchio e fortunatamente anche quelli delle “ruspe” demolitrici, una classe dirigente nuova perché espressione di una cultura politica antica, su modello proprio di quei rappresentanti che, nel secondo dopoguerra, diressero e realizzarono la ricostruzione materiale, morale, economica del nostro Paese. Una classe dirigente che anticipò quei criteri che anni dopo, correva l’anno 1963,  il “Papa Buono”, Giovanni XXIII, con la sua ultima enciclica, la “Pacem in Terris”, indicò come prerequisiti per il buon politico: la Competenza e la Conoscenza. La prima; lo studio, l’approfondimento, la seconda: il rapporto con la propria comunità, le relazioni umane.

Ecco, a mio avviso, con le sue inaudite ed inusitate parole, persino per il consueto  stile del senatore Mallegni, egli si mette da solo fuori da questa mia idea di nuova classe dirigente.

Classe dirigente  nuova e non solo politica, anzi. La “Riqualificazione” del Paese avverrà e sarà produttiva di effetti tangibili e benefici per i nostri concittadini solo a condizione che a questo appello ai  “competenti” e “conoscenti” rispondano favorevolmente e convintamente i rappresentanti del mondo delle professioni, dell'industria, dei sindacati, del pubblico come del privato impiego, degli artigiani, dei commercianti, degli operai, delle professioni tutte.

Nello scrivere queste mie righe mi rendo conto che più che una svista il mio mancato invito al Senatore Mallegni è stato probabilmente un vero e proprio lapsus freudiano. Non  l’ho invitato perché l’ho psicologicamente rimosso dal novero dei potenziali rappresentanti di questa nuova, competente e umanamente sensibile classe dirigente.

Gli ricordo appena che tutti gli altri politici presenti al convegno come relatori (me compreso) lo sono nella loro  qualità di rappresentatati di autorevoli istituzioni: la Regione Toscana, il Comune di Lucca,  la Provincia di Lucca, il Senato della Repubblica.

Ciononostante e sebbene le inqualificabili parole del senatore Mallegni siano ai miei occhi intrinsecamente incompatibili con il concetto stesso di riqualificazione e cioè con la sensibilità, la cura, l’attenzione che tale processo necessita, nel rispetto del suo ruolo di Senatore della Repubblica, lo invito a partecipare al Convegno e personalmente mi scuso per la mancanza dimostrata nei suoi confronti.

Cosi magari egli riuscirà ad apprezzare la squisita ospitalità della Fondazione Cassa di Risparmio, lo stupendo recupero che ha realizzato nel Complesso monumentale di San Francesco, l’autorevolezza, la professionalità e la cultura dei vari relatori presenti.


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