Si può programmare la gestione del Consiglio Comunale alla stregua di una riunione di condominio? anche rispolverando norme in essere, ma che nel tempo mai sono state utilizzate? Questo è quanto si è imposto il presidente del Consiglio comunale Torrini nella gestione futura delle convocazioni. Consiglio comunale con doppia convocazione in giorni diversi con orari improbabili per la prima, e normale convocazione per la seconda. Dove sta quindi la gravità? se non che alla seconda convocazione, il numero legale per lo svolgimento si abbassa drasticamente a 11 consiglieri, anziché 17. Un grande colpo di furbizia che viene incontro ad una maggioranza che sovente non riesce a garantire il numero legale come dovrebbe, senza il sostegno della presenza dei Consiglieri della minoranza. Il tema quindi è, se tocca al Presidente del Consiglio ( figura super partes) garantire i numeri legali ad una maggioranza spesso pigra sui propri impegni o invece debbano essere i capigruppo che monitorano e garantiscono le presenze dei propri gruppi.
Insomma, il Presidente del consiglio, pur proveniente dai consiglieri eletti nella maggioranza, ma eletto dal Consiglio Comunale intero, con la garanzia di gestione super partes, a nostro avviso, non ha obblighi per agevolare incapacità organizzative della maggioranza.
E’ stato detto che questa novità proviene da una accentuata rigidità seguito le note vicende di scontro dialettico della scorsa settimana, sulla accusa di similitudine comportamentale del Sindaco di fronte ad una richiesta di chiarimenti su un evento social, protagonista un noto latitante lucchese, con la presenza dell’Assessore allo sport Barsanti, con la quale, certi amministratori, per difendere il proprio ruolo, giustificano alla maniera delle tre scimmiette, la propria inconsapevolezza ed il proprio distacco.
Premesso che il termine “alla maniera mafiosa” ha colpito l’immaginario degli utenti della “bestia” ( già nota agenzia di propaganda politico/mediatica a livello nazionale, che serviva per il discredito e per il mesmerico sostegno politico), scatenando una ordalia di feroci commenti , ma che ormai , se confermato nelle intenzioni, il fatto dovrebbe già essere tema di contenzioso legale e di approfondimento Prefettizio, a tutti, rimane il quesito di chi e cosa è un Sindaco che non riconosce gli inciampi nella moralità politica della propria Amministrazione.
Dove stanno quindi le ragioni per un irrigidimento procedurale nella conduzione del Consiglio Comunale?
All’inizio di questa consiliatura, considerata la genesi politica della maggioranza, ci eravamo assicurati che il Consiglio non avrebbe corso il rischio di essere ridotto ad un bivacco, certo che vederlo declassato al livello di assemblea condominiale proprio dal suo presidente che dovrebbe valorizzarlo, non è un passo in avanti né un segno di esaltazione della pubblica Agorà civica.