Roberto Guidotti, consigliere comunale del partito democratico, interviene sulla polemica scoppiata a seguito della conferenza stampa del progetto di ristrutturazione della ex manifattura tabacchi ad opera di Fondazione Crl e Coima:
Quello che stiamo leggendo sulla stampa riguardo il recupero dell’ex manifattura è veramente paradossale, alcuni dell’opposizione raccolgono firme per un consiglio straordinario (l'ennesimo), altri vanno ad analizzare nello specifico il progetto presentato, altri addirittura chiedono che il progetto o meglio l’ipotesi del progetto venga votata in Consiglio.
Insomma tutti hanno la soluzione e le migliorie, meglio questo, no meglio quest’altro, più parcheggi, più attrazioni per la città, meglio destinarlo a questo , no meglio a quest’altro insomma la Manifattura deve rivivere e promuovere. Bene anzi benissimo, ma questi dotti consiglieri la sera che è stata votata la variante per la destinazione d’uso dov’erano? Perché invece di fare uno strumentale e bieco ostruzionismo non hanno votato la variante che apriva di fatto la possibilità di recupero vero dell’area e chiesto in quel contesto l’apertura di un tavolo di confronto?
Non so dare la risposta, ma di sicuro so che quella sera si è fatto di tutto perché quell’area rimanesse area industriale, con un comportamento irresponsabile mascherato con slogan e annunci. Addirittura al momento del voto l’opposizione ha abbandonato il consiglio demandando la votazione della variante e quindi il recupero reale di quell’area alla sola maggioranza.
Noi come sempre ci siamo assunti pienamente la responsabilità delle nostre scelte per il bene e lo sviluppo della città. Questa ipotesi di progetto è perfetta? Può essere migliorata? Ci sarà modo e tempo per le opportune verifiche e valutazioni. Nessuno di noi è perfetto e tutto è migliorabile.
Ma questa ipotesi o le altre che potrebbero presentarsi, cari cittadini di Lucca, senza il voto di quella variante non sarebbero realizzabili e chi oggi si erge a risolutore di questo problema dovrebbe farsi un bell'esame di coscienza e vergognarsi del comportamento tenuto.