La delibera di giunta contenente proposte di modifiche ulteriori al progetto Coima, il saluto dell'assessore Marchini e la consegna all'ufficio protocollo del comune di Lucca di una richiesta di sospensione del progetto con l'attivazione di un percorso di processo partecipato presentato da Legambiente, Italia Nostra e da altre 19 realtà associative, sindacali, ambientaliste, comitati locali, tra cui ovviamente Manifatturiamo.
Sono questi i motivi per cui quest'ultimo interviene oggi rivolgendosi ai proponenti del progetto: "Le modifiche più importanti, consigliate da un nucleo di valutazione formato da tecnici, consistono in una perizia sul valore economico di oltre tre milioni attribuito al complesso della Manifattura Sud, la gestione operativa dei parcheggi che ritorna alla Metro srl, e la garanzia che al Comune spetti una redditività minima, da incrementare in caso di maggiori ricavi - spiegano - Inoltre le piazze devono rimanere aperte al pubblico, vengono ripristinate le tasse sull'uso di suolo pubblico e il controllo dell'amministrazione sulla gestione degli eventi".
Continuano lanciando un appello a Wolters e Kluwer affinché venga affittato parte dell'immobile anche nel caso in cui le tempistiche si allunghino: "La Fondazione Crl minaccia apertamente il fallimento del progetto se Wolters e Kluwer non consentirà lo sforamento dei tempi. La presentazione dell'ormai quarta proposta deve prendere d'atto del fallimento delle prime tre, criticate ferocemente e in modo inoppugnabile da studiosi, urbanisti, esperti indipendenti per il carattere fraudolento del project financing e del sicuro danno erariale che ne sarebbe derivato al Comune - proseguono - dalla crescita di un'estesa mobilitazione sociale, politica e culturale, contraria alla svendita della Manifattura e critica verso la mancata trasparenza dell'operazione; dalla paura di guai giudiziari per l'amministrazione, che ha fatto sentire l'esigenza di costruire uno schermo a difesa dell'Amministrazione stessa. Con la critica argomentata e inattaccabile, la corretta informazione e la mobilitazione nelle piazze, abbiamo evitato guai peggiori per le casse comunali, anche se rimangono ancora, comunque, zone d'ombra e di assoluta mancanza di trasparenza in tutto il procedimento che ancora non si è concluso".
Parla chiaro Manifatturiamo e incalza affermando che "Il comune e i suoi partner vogliono sottrarre la manifattura alla città, magari in modo più raffinato, e i cittadini dovrebbero pure ringraziare. Noi combattiamo per la proprietà e la gestione pubblica della Manifattura, al servizio della città. Le soluzioni alternative ci sono: dal reperimento di finanziamenti pubblici alla progettazione e realizzazione di servizi per la città e per chi ci vive. La Manifattura non è un semplice e banale contenitore, è un bene pubblico storico e culturale e come tale deve essere trattato - concludono - Qualcuno ha detto che questo è il momento delle scelte, è vero. Scelte a difesa del patrimonio e degli spazi pubblici rimasti. Decementificazione e tutela del verde, prevenzione territoriale e valorizzazione della sanità pubblica, risorse per le scuole e assunzioni".