Anno XI 
Martedì 6 Maggio 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da massimiliano massimi
Politica
26 Settembre 2023

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Alle 21:01 del 25 settembre veniva dato inizio al consiglio comunale di Lucca con la consueta richiesta del presidente Enrico Torrini al segretario generale di procedere all’appello nominale. Il segretario terminava l’appello e il presidente del consiglio comunale giustificava l’assenza dei consiglieri di minoranza Valentina Rose Simi, Cecilia Lorenzoni e Ilaria Maria Vietina così come giustificava l’assenza dei consiglieri di maggioranza Armando Pasquinelli e Giacomo Tosi.

Subito dopo chiedeva ed otteneva da tutti i componenti del consiglio comunale di alzarsi in piedi ed osservare un minuto di silenzio quale gesto di cordoglio istituzionale e in ricordo del Presidente della Repubblica emerito Giorgio Napolitano. In questa occasione non hanno aderito il capogruppo di maggioranza di FdI Lido Fava e i suoi colleghi di partito Mara Nicodemo e Luca Pierotti che sono usciti dall’emiciclo per rientrare solo al termine dell’ossequio al defunto capo dello stato emerito. Questo eclatante gesto di dissenso non ha comunque suscitato le rimostranze delle minoranze consiliari che o non se ne sono accorte o, più probabilmente, non hanno voluto dargli enfatizzazione. Successivamente si dava inizio con il consiglio comunale seguendo l’ordine dei lavori che come il solito iniziava con il primo punto che era quello relativo alle raccomandazioni.

Chiedeva ed otteneva la parola il consigliere del gruppo di minoranza del Pd Vincenzo Lorenzo Alfarano, che risulterà poi essere stato l’unico a interloquire sulle raccomandazioni, in quanto nessun altro membro del consiglio, sia di minoranza che di maggioranza, solleciterà altri argomenti. Alfarano chiedeva di dare una risposta ai cittadini della frazione di Santa Maria al Colle, in particolare quelli residenti in Via della Chiesa, che avevano richiesto la ripulitura del fossato o in alternativa la tombatura dello stesso con la creazione di marciapiedi stante che la strada ne era totalmente priva ed erano invece necessari per la sicurezza dei cittadini. Alfarano rappresentava il disagio di quei cittadini che ormai da troppo tempo attendono una risposta alle loro esigenze seppure il presidente della commissione comunale deputata, durante un sopralluogo, aveva garantito una rapida soluzione alla problematica evidenziata.

Si passava quindi al secondo punto dell’ordine dei lavori ossia quello inerente le risposte orali alle interrogazioni, ma si soprassedeva anche a questo perché non c’era alcuna risposta da parte dell’amministrazione.

Si giungeva al terzo punto dell’ordine dei lavori che era relativo alla pratica nr.114/2023 “Bilancio consolidato dell’ esercizio 2022 del gruppo Comune di Lucca - Approvazione.” Illustrava la pratica l’inossidabile assessore al bilancio Moreno Bruni spiegando che questo documento deve essere definito entro il 30 settembre di ogni anno ed inerente tutte le attività economiche dell’ente comunale di tutte le società partecipate che fanno capo allo stesso. Dalla disamina dei conti eseguita, specie per quanto riguarda le società partecipate, sono certamente tutti positivi ed i conti avranno sicuramente ulteriori miglioramenti poiché in salute e con saldo positivo.

Interveniva il consigliere del gruppo di maggioranza della Lega Salvini Premier Massimo Fagnani per enfatizzare il fatto che l’adozione del provvedimento è stato votato favorevolmente nella commissione congiunta Bilancio-Partecipate, così come aveva già anticipato il presidente della prima consigliere Elvio Cecchini il 19 settembre. Innescava comunque una piccola polemica con il consigliere del Pd, Vincenzo Lorenzo Alfarano, perché quest’ultimo seppure molto apprezzato dalla maggioranza per il suo garbo istituzionale, il tratto gentile con cui si interfaccia con gli altri componenti sia della commissione che dell’interro consiglio, riesce ad argomentare ogni questione affrontata con puntualità e dovizia di particolari, rivelando una capacità oratoria non comune ma tutto ciò non giustificava le sue continue richieste di riunione della commissione che peraltro ha dei costi.

Alfarano, sentendosi chiamato in causa direttamente, replicava che era un diritto/dovere chiedere la riunione della commissione ogni qualvolta lo riteneva opportuno per avere dei chiarimenti e si rammaricava che spesso tali richieste non venissero accolte. Chiedeva ed otteneva di intervenire il consigliere del gruppo di minoranza del Pd Chiara Martini per esternare che parte del merito di questo esito positivo è certamente riconducibile anche alla precedente amministrazione. Interveniva anche il capo gruppo di FI-UDC Alessandro Di Vito per ringraziare l’assessore al bilancio per la chiarezza nell’esposizione del documento e approfittava anche per complimentarsi con gli uffici per la facile comprensibilità dei grafici cosa che nelle precedenti consiliature a maggioranza centro sinistra era possibile avere. Continuava, levandosi qualche altro sassolino dalle scarpe, affermando che molto di più si potrà ottenere in futuro dalla partecipate anche grazie alla coesione e l’unità di intenti dell’attuale maggioranza comunale.

Prendeva parola il capogruppo di minoranza del Pd e già candidato a sindaco per il centro sinistra Francesco Raspini, il quale esordiva ridendo perché spiegava che nonostante non era sua attenzione intervenire, l’assist che gli aveva fornito il capo gruppo di FI-UDC era stato troppo allettante per rinunciare a dire sulla sua sul parcheggio metro, sulla GESAM e sull’incarico all’ex prefetto di Lucca Tronca. Faceva quindi una lunga dissertazione su tutti e tre gli argomenti, ma si soffermava soprattutto sul compenso di consulenza per l’ex prefetto Tronca, con un tono volutamente polemico. Chiedeva ed otteneva di intervenire il sindaco Mario Pardini che raccoglieva il guanto di sfida lanciatogli dal Raspini e con la sua innata flemma inglese respingeva al mittente tutte le malevole asserzioni di quest’ultimo sulla sua gestione della cosa pubblica. Un Pardini calmo, ma molto combattivo che, addirittura, riusciva ad incalzare il Raspini tanto che suscitava un nuovo intervento di quest’ultimo che annaspava nel tentativo di replicare al primo cittadino. Terminata la discussione, il presidente Enrico Torrini poneva la pratica in votazione che otteneva 19 voti favorevoli, nessun voto contrario e 10 astensioni. L’immediata eseguibilità otteneva 19 voti favorevoli , 1 voto contrario e 9 astensioni.

Si continuava con il quarto punto dell’ordine dei lavori che era la pratica nr.84/2023 “mozione presentata dai consiglieri Fagnani, Azzarà e Pasquinelli relativa alle linee di indirizzo della sanità toscana.” Illustrava la mozione il consigliere Massimo Fagnani, anche per conto degli altri due suoi colleghi come lui appartenenti al gruppo di maggioranza Lega Salvini Premier, che chiariva che la loro era una mozione a supporto del lavoro svolto nell’ambito della sanità dal capo gruppo di maggioranza FI-UDC Alessandro Di Vito, non mancando di punzecchiare le minoranze in ordine alla mozione sullo stesso argomento e successiva nell’ordine dei lavori.

Insisteva con le minoranze perché facessero pressioni sui loro esponenti a livello regionale e nazionale per un nuovo indirizzo della sanità pubblica. Interveniva il capogruppo di minoranza del Pd Francesco Raspini che alle ore 22:41 chiedeva ed otteneva una sospensione del consiglio comunale che riprendeva alle 22:53 con l’intervento del consigliere del gruppo del Pd Alfarano che esaltava il lavoro del suo partito ed in particolare di quello della Regione per mantenere livelli molto alti della sanità pubblica anche se riconosceva qualche giusta criticità rilevata dalla Lega Salvini Premier, ma erano delle piccole inezie rispetto ai grandi benefici prodotti dall’azione del governo regionale toscano.

Interveniva anche Daniele Bianucci, capogruppo di minoranza Sinistra Civica Ecologista, per accusare la Lega Salvini Premier di strumentalizzare, in previsione delle future elezioni regionali, l’argomento della sanità anche se riconosce alcune criticità evidenziate nella mozione che veniva dissertata. Chiedeva ed otteneva la parola il consigliere del gruppo dii maggioranza FI-UDC Giovanni Ricci per ribadire l’apprezzamento del suo gruppo alla mozione presentata dai loro alleati della Lega Salviini Premier. Ulteriori interventi di Alessandro Di Vito e Francesco Raspini. Terminata la discussione, il presidente Enrico Torrini poneva la pratica in votazione che otteneva 18 voti favorevoli, 9 voti contrari e 1 voto di astensione.

Si arrivava al quinto ed ultimo punto dell’ordine dei lavori inerente la pratica nr.120/2023 “mozione presentata dai consiglieri Simi, Vietina, Raspini, Bianucci, Olivati, Alfarano, Martini, Lorenzoni, Del Greco, Mammini, Stefani, Giannini in merito al finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale e agli interventi per garantire un adeguato livello di erogazione delle prestazioni.”

Illustrava la pratica il capogruppo del Pd Francesco Raspini ed interveniva il capo gruppo di maggioranza di FI-UDC Alessandro Di Vito per snocciolare una serie di cifre inerenti le spese a livello nazionale per contrastare la mozione delle minoranze ribadendo che per quanto riguardava la Toscana c’era sicuramente una carenza strutturale senza progettualità. Ulteriore intervento di Bianucci Daniele che tra “… un diciamo ed un voglio dire….” pronunciati ogni tre per due, nell’ambito di un discorso a sostegno della mozione sottoscritta insieme agli altri suoi colleghi delle minoranze consiliari, riusciva ancora una volta a mettere a dura prova le capacità intellettive di chi lo ascoltava.

Subentrava il consigliere del gruppo di maggioranza Lega Salvini Premier Massimo Fagnani per ribadire che la sanità non ha mai sufficienti risorse economiche e la scorrettezza delle minoranze nel voler coinvolgere il sindaco e la giunta in un impegno strumentale con il governo nazionale mentre si dovrebbe lavorare tutti insieme per sollecitare la regione che è l’organo deputato alla gestione della sanità. Non essendoci stato più alcun intervento il Presidente Enrico Torrini poneva la pratica in votazione che otteneva 11 voti favorevoli, 15 voti contrari e nessun voto di astensione. Per cui la mozione veniva respinta. 

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