Caro direttore,
leggo da anni le violenze dei Centri Sociali, impegnati nella difesa della libertà e dei valori democratici con le molotov, le mazze e i bastoni. Leggo che ancora ieri a Fasano l’effige della signora Meloni è stata appesa a testa in giù dai Pacifisti democratici filo Hamas: una novella Claretta Petacci.
Non leggo alcun segno di dissenso da parte dei compagni istituzionali.
Leggo la gioia dei compagni per l’elezione della signorina Salis che mal si accompagna con l’accusa di neofascismo e di restrizioni della libertà: gli italiani sono liberi di votare chiunque, perfino la signorina Salis che porterà in Europarlamento la carica di cultura democratica che la sua lunga fedina penale testimonia.
Leggo il comunicato del PD di Lucca. Atto dovuto, eseguito col linguaggio di ordinanza, aggressivo ed allarmato.
La condanna della signora Da Prato per il suo “tentativo imbarazzante, patetico e offensivo” e dell’intero centrodestra lucchese per la sua “bassezza”, fanno scappare da ridere alla maggior parte dei lucchesi che una settimana fa hanno dato al partito della signora Da Prato il 32,1% e a quello della signorina Salis il 7,6%: i numeri sono la testimonianza oggettiva delle opinioni prevalenti.
La violenza (usuale) del linguaggio del PD lucchese, a difesa gratuita di una eletta in altro partito, evidenzia che in Italia non c’è alcuna restrizione della libertà, né di voto né di espressione.
Mi pare invece che la parte dell’ex partitone più “pericolosa” per il centrodestra, quella meno ideologica e più vicina al comune sentire dei lucchesi, non abbia partecipato alla ordalia. È silente come una tomba.
Leggo oggi l’indignazione del PD e delle sinistre in generale, con richiesta urgente di chiarimenti al sindaco (che non si capisce bene che cosa ci entrerebbe), circa la eventuale partecipazione di un imprecisato assessore a una manifestazione sportiva forse di estrema destra con la eventuale presenza di un pregiudicato estremista (di destra: tale Andrea Palmieri).
Un urticante paradosso: loro le pregiudicate le eleggono e le mandano a Bruxelles a rappresentarci, mentre vietano agli “altri” di partecipare a incontri con la ipotetica presenza di pregiudicati di estrema destra: Palmieri, ammesso che fosse presente, contagioso come il Covid, la Salis salvifica come il vaccino AstraZeneca.
Ma va là!
Se ci mettiamo i successi che questo governo raccoglie in questi giorni, se ci mettiamo i risultati delle elezioni, pare che queste intemerate non paghino.
Non sono un elettore di FdI, non lo sono mai stato, però mi unisco al minuto di silenzio proposto dalla signora Da Prato e aggiungo: circa i risultati di europee ed amministrative, i numeri dicono che: PD e AVS hanno avuto un buon successo, si sono ripresi i voti che il M5S gli aveva sottratto soprattutto al Sud e Isole con lo scambio Reddito di cittadinanza / voto. L’opposizione non esce rafforzata.
La coalizione di governo prende tre punti in più rispetto alle politiche del 2022. All’interno della coalizione c’è stata una redistribuzione di voti che andrà esaminata dopo i ballottaggi.
Circa l’uso del linguaggio: devo dire che a me piace il Generale per la sua capacità di fare imbufalire il sinistrume e il culturame con il corretto uso delle parole e la pacata reazione ad ogni insulto e ad ogni provocazione.
Per esempio l’altra sera l’onorevole Angelo Bonelli, il socio “verde” di AVS, lo incalzava, col consueto piglio di chi ha il diritto di imporre opinioni e comportamenti, a dissociarsi dalla X che sta per Decima Mas.
Da quale X MAS deve dissociarsi il Generale?
Da quella gloriosa dei Durand de la Pen, dei Bianchi, dei Ramognino, unica a provocare danni bellici ingenti alla flotta inglese del Mediterraneo, o da quella successiva all’8 settembre 1943 che Junio Valerio Borghese schierò con la Repubblica di Salò o da quella che fu ricostituita nel 1944 col nome di Mariassalto, impiegata contro il nazifascismo o infine da quella che nel 1954 fu ribattezzata Comsubin, comandata a lungo proprio dal Generale?
Bonelli vuole l’abiura pubblica di tutte le X Mas, come i compagni pretendono che il Governo dichiari l’abiura del fascismo: “con cuor sincero e fede non fìnta abiuro, maledico e detesto li suddetti errori e eresie ….. e giuro che per l’avvenire non dirò mai più né asserirò, in voce o in scritto, cose tali per le quali si possa aver di me simil sospizione. [...]”. (è la testuale abiura della teoria copernicana che il Sant’Uffizio del cardinale Belardino pretese da Galileo Galilei: la terra doveva essere ferma e non girare attorno Sole).
Governo e generale dovrebbero addirittura abiurare solennemente un pensiero, una dottrina, una teoria che non hanno mai avuto. Nessuna abiura è richiesta alle sinistre, non dico per i crimini commessi dovunque abbiano governato, dico in Italia, dico in Friuli, dico nel Triangolo della Morte emiliano.
Dunque: Bonelli intima al Generale di abiurare la X MAS “a difesa dei valori di democrazia e libertà”, il pacato generale risponde: “Ho difeso democrazia e libertà su molti campi di battaglia. Ho guardato attorno: io c’ero, lei non c’era”. All’on. le Bonelli si sono appannati gli occhialini e si è spento in gola il sermone.
La distanza dal dire al fare, dal furore ideologico ai dati reali: nel seicento in astronomia, oggi in politica. Per questo il generale ha la mia simpatia, un po’ attenuata dal supporto che la sua candidatura ha dato alla Lega per Salvini premier, una scialuppa di salvataggio a una barca che affonda. Ma questa è un’altra storia che merita considerazioni a parte.