Lucca in Azione Under 30 incalza duramente in merito alla situazione sanitaria lucchese, nello specifico sulla trasformazione del padiglione a di Campo di Marte.
“L'immobile è di proprietà del comune e ancora non si sa cosa la giunta voglia farne - spiega il referente provinciale Pietro Paradossi Tognelli - Al momento ospita uffici, container per le scuole e alcuni padiglioni destinati alla sanità locale. La Regione, poi, a dicembre, ha inaugurato all’interno un nuovo centro di ospedalizzazione per degenti Covid, con celebrazione in pompa magna da parte del presidente Giani e dell'assessore Baccelli, grande fautore del progetto. Peccato, però, che dei 150 posti realizzati in questo immobile, per la bellezza di circa tre milioni di euro, a distanza di tre mesi ne sono stati attivati esclusivamente una trentina”.
Stando alle parole di Tognelli i disagi non finiscono qui: “A questo evidente errore di programmazione si sommano altri due fattori di rilievo. Il primo è che a causa della mancanza di personale tutti questi posti non potranno mai essere aperti e non ospiteranno mai malati destinati alla terapia intensiva e sub-intensiva, il secondo riguarda tematiche ancora più scioccanti, ossia la licenza sismica - prosegue - Nonostante il progetto dovesse essere a lungo termine e ospitare posti anche per il post emergenza pandemica, è risultato che la struttura adibita non possieda le giuste licenze sismiche e che quindi, oltre a tenere dei malati in una struttura pericolante, a fine emergenza questi posti dovranno essere rimossi”.
La domanda dunque sorge spontanea nella voce del referente: “Queste risorse, che sono poi dei cittadini toscani, sono state spese dalla giunta nel migliore dei modi? Noi non ne siamo così convinti. Di circa 650 posti letto ne troviamo attivi solo una settantina, nessuno dei quali per malati gravi - conclude - Siamo invece convinti che questi fondi potevano essere spesi per potenziare la sanità territoriale, attivare nuovi servizi per i cittadini, implementare le strutture medico-sanitarie in appoggio alle strutture ospedaliere, garantire la presenza di posti di bassa intensità di cura per i malati in uscita dall’ospedale, impossibilitati a fare rientro a casa in piena autonomia. Secondo noi ancora una volta è stato fatto uno dei tanti buchi nell'acqua da parte di una giunta regionale che pare brancoli nel buio, preferendo sontuose inaugurazioni al bene dei cittadini”.
Chia. Berna.