Le fognature dell’Oltreserchio costituiscono un’ emergenza ambientale e sanitaria con cui il nostro territorio si trova a far fronte da oltre 50 anni. Infatti sin dagli anni 70 del secolo scorso furono avviati tentativi di localizzazione di un depuratore in cui potessero essere conferiti i liquami. Svariati tentativi che hanno visto via via spostare il depuratore da:
Nozzano Castello, 2) S.Maria a Colle, 3) ancora presso Nozzano Castello loc. Cateratte, 4) quindi fu ipotizzata una ipotesi di fitodepurazione in golena del fiume, sempre in loc. alle Cateratte,
5) si arrivò poi a siglare un accordo tra i vari enti e i Comuni di Lucca e Pisa per portare i reflui a S.Iacopo nel pisano, ma anche questa soluzione naufragò, 6) fu poi ipotizzato, di utilizzare un cassone modulare da posare a lato della Via di Poggio in prossimità del bivio per Nozzano Castello, quest’ultimo limitato a servire la frazione di Nozzano Castello. Per fortuna non andato in porto.
Tutte queste ipotesi/soluzioni sono fallite, a parte la soluzione di S.Iacopo, le altre, che prevedevano la localizzazione nei pressi di Nozzano Castello e S.Maria a Colle, furono oggetto di importanti proteste da parte della cittadinanza che ne sottolineava l’inadeguatezza, e alcune furono anche impugnate in sede giurisdizionale da alcuni cittadini.
In sostanza le motivazioni contro tali localizzazioni, poi risultate accolte e vincenti, furono che non erano adeguate, in quanto non tenevano conto che andavano a posizionarsi in una zona alluvionabile, considerata cassa di espansione del Serchio, e quindi a fortissimo rischio di inquinamento, l’altra motivazione era la vicinanza ai pozzi dell’acquedotto.
Dagli anni settanta del secolo scorso, siamo arrivati sino alle soglie del ventunesimo secolo, senza che il problema fognature sia stato risolto.
Nel 2006-2009 sono stati fatti lavori di predisposizione per l’allaccio alle fognature presso l’abitato di Nozzano Castello, escluso l’abitato dentro la Rocca e ciò in previsione di una auspicabile risoluzione del problema depuratore.
Risoluzione che cominciò a delinearsi nel 2013 con il concepimento del “tubone” da parte di Geal, poi progettato nel 2014/15, la cui procedura autorizzativa si è conclusa nel 2018, che ha permesso l’inizio dei lavorie e la loro conclusione nel 2021 e la successiva messa in servizio nel 2022. Ci sono voluti ben nove anni!
Il “Tubone”, è un condotto lungo nove chilometri e mezzo, che collega le future fognature dell’Oltreserchio con il depuratore di Pontetetto.
Il costo dell’intervento è stato di 8 milioni e 700 mila euro.
Nel 2015 furono presentati anche i nuovi interventi per le fognature, sul resto del territorio tra cui lavori che riguardavano il Morianese.
Come detto nel 2022, il “Tubone” è stato messo in servizio e ciò ha finalmente, dopo 50 anni, risolto il problema del conferimento dei liquami e l’immediato allaccio di circa 500 abitanti residenti a Nozzano Castello.
Il “tubone” è dimensionato per servire 9.000 abitanti: in pratica tutto l’Oltreserchio.
Nel 2023 Geal ha pubblicato un avviso per l'affidamento di interventi di estensione fognatura nera nella zona Oltreserchio, finanziati dal Pnrr. L'importo complessivo dei lavori ammontava a circa 1.500.000 euro. Il progetto ha riguardato in particolare il secondo lotto funzionale relativo allo stralcio di Sant’Alessio – lotto di Carignano.
Nell’ottobre del 2024 sono iniziati i lavori definiti “primo lotto funzionale estensione rete fognaria Nozzano est, per un importo di 1.100.000 euro. Questi lavori, che sono attualmente in corso, termineranno entro agosto del 2025, seguiranno gli allacciamenti.
Questi sono e saranno gli ultimi lavori della gestione Geal per le fognature, poiché non ci sono più soldi e nuovi investimenti non sono stati previsti in quanto la concessione trentennale a Geal scade a fine 2025.
L’11 giugno 2024 ho partecipato come uditore, alla commissione LL.PP riguardante le fognature nell'Oltreserchio.
In tale occasione è emerso che:
è urgente che l'amministrazione comunale promuova un nuovo accordo di programma che rinnovi quello stipulato nel 2006 che vide il Ministero dell’ambiente mettere 10 milioni di euro, il Comune 5M, la Geal 10M. occorre un nuovo accordo di programma quindi per evitare di essere soggetti a procedura di infrazione dall’Europa per mancata depurazione delle acque e per reperire le risorse necessarie ( diverse decine di milioni di euro ) necessarie a realizzare e completare le infrastrutture tecnologiche fognarie. Sarebbe altresì necessario, nel frattempo, che l’amministrazione, come le precedenti, mettesse delle risorse per le fognature, purtroppo registriamo che negli ultimi bilanci e nel piano triennale la voce “fognature Oltreserchio” non compare. Nel frattempo assistiamo al taglio dei trasferimenti di risorse agli enti locali da parte dello Stato e i venti di guerra mettono a grave rischio i fondi di coesione e quindi gli investimenti relativi alle infrastrutture sul territorio. E’ fondamentale anche non sprecare risorse importanti in interventi non strategici, e focalizzarci invece sulle opere in questione.
2) le fognature nell’Oltreserchio sono una priorità. Nell’Oltreserchio sono localizzati i pozzi di captazione dell'acquedotto che garantisce acqua di ottima qualità a Lucca, Pisa e Livorno), quindi è indispensabile tutelare la falda dall'inquinamento dei reflui fognari che attualmente sono sversati nelle acque superficiali e nel suolo;
3) poiché i tempi procedurali per la messa a terra dei progetti necessari per il completamento infrastrutturale richiedono moltissimo tempo ( progettazione, autorizzazioni, indizione di gare, assegnazione lavori, cantieri ), parliamo di anni, é indispensabile che subito si agisca ( rileviamo che sono passati nove mesi dalla commissione con all’ordine del giorno le fognature nell’Oltreserchio e nulla si è mosso).
Chiediamo quindi all'amministrazione comunale che metta a disposizione le risorse necessarie che coprano almeno le spese di progettazione esecutiva della fognatura mancante, e si dia corso alle procedure autorizzatorie, in modo da farsi trovare pronti a indire le gare e aprire i cantieri una volta arrivate le risorse.
Credo inoltre che servirebbe creare una commissione speciale, di livello intercomunale che si confronti sugli scenari futuri possibili, sulla gestione integrata efficace ed efficiente delle reti tecnologiche, sugli Ambiti territoriali, puntando a tenere fermo il principio sancito dal referendum del 2011. Da sottolineare che non solo le fognature mancano per una gran parte del territorio comunale, manca anche la copertura acquedottistica. La copertura totale del territorio comunale di queste infrastrutture tecnologiche dovrebbe diventare la priorità delle amministrazioni, presenti e future di Lucca.
In questi giorni assitiamo ad un acceso dibattito sul rinnovo o meno, in regime di proroga, a Geal per altri due anni, o l’assorbimento di Geal in Gaia, così come peraltro prevede la Legge. GAIA è un’ azienda completamente pubblica rispetto a Geal che è una partecipata, e che vede quindi anche i privati nella gestione della rete, la cui proprietà è del Comune.
Sulla questione è in atto un ricorso al TAR da parte del Comune di Lucca, tendente a superare il vincolo trentennale, derivante dai disposti della legge vigente, alla cui scadenza Geal dovrebbe conferire in Gaia. Nel frattempo il Consiglio regionale ha bocciato la modifica della legge regionale tendente a creare le condizioni per la suddetta proroga.
Il Sindaco ha dichiarato l’intenzione ( nel caso che il TAR risponda negativamente rispetto alla proroga) di voler impugnare la sentenza fino al Consiglio di Stato. Il TAR deciderà in questo mese di marzo.
Non oso pensare che ciò avvenga veramente, perché significherebbe creare una situazione di incertezza e ritardare la realizzazione delle fognature, come succederebbe se fosse data una proroga. Quello che serve è una definizione rapida della concessione e ad oggi la soluzione migliore e di buon senso sarebbe che Geal confluisse in Gaia, come prevede la legge, che si procedesse ad un nuovo accordo di programma e non si perdesse più tempo.
GAIA, l’azienda che dovrebbe assorbire Geal, è una azienda pubblica al 100x100, così come voleva l'esito del referendum sull’acqua del 2011. Non essendo quotata in borsa e partecipata da privati, gli introiti delle tariffe vengono reinvestiti totalmente nelle reti e nella manutenzione, non ci sono dividendi ai soci privati.
GAIA, con 570 dipendenti, gestisce attualmente un bacino di utenza di 430.000 abitanti che comprende i territori di Massa, della Versilia, della Garfagnana e della Media Valle, 45 comuni, contro un bacino di utenza di circa sole 34.000 persone di Geal, cioè dodici volte più grande e ciò garantisce economie di scala e una capacità di spesa maggiore.
L’assorbimento di Geal in Gaia io credo che potrebbe poi essere propedeutica a gestire in maniera unitaria l'acqua della Provincia di Lucca, facendo in modo che anche i territori della Piana, nel tempo, ne entrino a far parte. A tale proposito occorre rilevare che i Consigli Comunali hanno la possibilità, con l’assenso della Regione, di decidere autonomamente di entrare nell’Ambito che ritengono più opportuno.
La solidità finanziaria di GAIA è documentata dai bilanci certificati dagli organi di controllo e i suoi criteri di gestione e qualità sono valutati e monitorati dalle Autorità di regolazione. Le voci allarmistiche di bilanci non buoni sono quindi infondate
GAIA negli ultimi 3 anni ha assicurato investimenti sul proprio territorio pari a 122 milioni di euro (131 euro di investimenti pro capite nel 2023, una cifra importante, quando il valore medio nazionale è pari a 60 euro per abitante) ha pianificato con attenzione e ascolto le realtà locali. Sono previsti investimenti futuri pari a 300 milioni di euro da oggi al 2034.
GAIA ha ottenuto importanti fondi PNRR con l'obiettivo del dimezzamento delle perdite idriche sul territorio e si è aggiudicata 25 milioni di euro dal Ministero, posizionandosi al terzo posto in graduatoria a livello nazionale .
GAIA in questi anni è stata attenta al sociale. Dal 2011 al 2023 ha restituito agli utenti 18 milioni di euro, sotto forma di aiuti per le famiglie in stato di bisogno, organizzati nel Fondo Utenze Disagiate, e sotto forma di somme stanziate nel Fondo Nuovi Investimenti, atto a finanziare futuri interventi senza gravare in toto sulla tariffa, a vantaggio di tutti i cittadini.
Prive di fondamento sono le notizie che parlano di perdita di lavoro dei dipendenti di Geal che è previsto vengano incorporati in Gaia.
Sulla questione delle tariffe occorre precisare che non è il gestore che decide, le tariffe sono stabilite da un’autorità di controllo sulla base di un meccanismo che è unico per tutta l’Italia. I criteri per le tariffe tengono conto dei costi di gestione che bene o male sono uniformati. Se le tariffe sono più alte vuol dire che c’è un ammortamento più alto delle opere che sono state fatte. Se Lucca paga oggi meno, non vuol dire che sono stati più bravi, vuol dire che hanno investito meno e quindi gli ammortamenti sono minori. Ma questo significa che sul territorio poi vengono a mancare le infrastrutture in questione. Le tariffe vengono fissate sulla qualità del servizio erogato, è di tutta evidenza che se si continua a scaricare i liquami sul territorio, ossia se non si realizzano le opere fognarie, o gli acquedotti, gli ammortamenti saranno minori e le tariffe più basse. Geal da questo punto di vista ha tenuto le tariffe basse perché ha fatto relativamente poche opere infrastrutturali con conseguenti minori ammortamenti. Geal inoltre ha usufruito degli introiti della vendita dell’acqua a Pisa e Livorno, da questo punto di vista le cose non dovrebbero cambiare. Per tutto ciò, a mio parere, GAIA oggi, è la soluzione migliore che garantirà nei tempi più ridotti possibile, di poter finalmente vedere realizzate le fognature nell’Oltreserchio.