Vandalismi sulle Mura: Forza Italia Lucca chiede le dimissioni della Vietina. La richiesta arriva dopo la mancata presa di distanze dai fatti accaduti. Di fronte ad azioni vandaliche, si deve fare una chiara scelta di campo, specialmente se si è rappresentanti delle istituzioni: o si sta dalla parte della legge, o si sta con i vandali. Nella profluvie di frasi e parole del suo comunicato (uscito ieri), la consigliera Vietina non è riuscita, neanche per un momento, nemmeno in forma implicita, a trovare la forza morale per condannare l'imbrattamento di un monumento di eccellenza delle Mura lucchesi, quale è il Castello sopra Porta San Donato Nuova.
Il direttivo comunale e gruppo consiliare Forza Italia Lucca va giù duro contro Ilaria Vietina:
E questo è, se si può, un fatto ancora più esecrabile rispetto a quello, già grave, di aver deliberatamente rilanciato sui social quanto accaduto.
Perché questo ha fatto Ilaria Vietina: ha ripostato su tutti i propri profili mediatici la foto dell'imbrattamento, oltre a quella di un individuo incappucciato che si arrampica sulla parete del Castello usando come leva per questa bravata la grata storica della finestra del Castello.
Il tutto accompagnato, è bene precisarlo, dall'hashtag "La casa della pace e della memoria resiste", guarda caso proprio lo slogan che costituisce lo scempio vandalico posto in essere sulla parete del Castello.
Quella stessa frase tanto caro alla consigliera di Lucca è un grande noi, e che contraddistingue la campagna che, da qualche settimana, la stessa sta portando avanti insieme al consigliere Bianucci.
La situazione è grave, perché Vietina ha dimostrato, con il suo intervento di ieri, di non avere la forza e il coraggio di prendere le distanze dagli atti vandalici, se questi si compongono degli slogan di "Lucca è un grande noi". Inoltre il consigliere comunale è capigruppo della lista che rappresenta, motivo per cui dovrebbe sentire un maggior senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni nei confronti della comunità.
Di fronte a questa grave mancanza di imparzialità, e soprattutto, di rispetto per i nostri monumenti, riteniamo che la via di uscita più nobile da questa orrida figura sia una sola: le dimissioni.