Riceviamo e pubblichiamo questo intervento del capogruppo dell'opposizione in consiglio comunale Francesco Raspini sui recenti fatti relativi alla nomina e successive dimissioni dell'ex prefetto Francesco Paolo Tronca, intervento pertinente che meriterebbe una risposta altrettanto convincente. La richiesta di dimissioni si riferisce all'amministratore di Lucca Holding spa Marco Porciani:
Vicenda Tronca. Siccome qualcuno ha detto che Vincenzo Alfarano ed io abbiamo travisato i fatti, li ricapitoliamo insieme (fra parentesi le considerazioni personali).
A giugno 2023 il sindaco Pardini e Marco Porciani, amministratore unico di Lucca Holding, decidono che hanno bisogno di un ex prefetto, Francesco Tronca, che li aiuti fare il lavoro che da soli non riescono a fare, cioè gestire le partecipazioni azionarie del comune di Lucca.
Decidono di incaricarlo per 3 anni pagandolo complessivamente 135.000 euro lordi, ma non lo dicono a nessuno fino a che non lo scopre la stampa due mesi dopo (agosto 2023). L’opposizione solleva dei dubbi sulla legittimità dell’affidamento, fatto senza gara e con vari problemi, e chiede il ritiro dell’atto.
La risposta del sindaco è un’alzata di spalle sdegnata con argomenti del tipo: “come vi permettete di mettere in discussione un quasi ministro del mai nato governo Cottarelli?” (non è uno scherzo, ha detto davvero così)
A novembre 2023, dopo settimane di inutili appelli, l’opposizione, vista la cifra in ballo, si trova costretta a segnalare la vicenda alla Corte dei Conti. Due mesi dopo, a gennaio 2024, il Prof. Tronca fa sapere che ha cambiato idea e non può più seguire il Comune di Lucca perché nel frattempo è stato nominato dal Ministero delle Infrastrutture (leggi Matteo Salvini) in una commissione che si occupa di grandi opere. Nessuno gli chiede come mai uno studio strutturato in tre sedi - Milano, Roma e Brescia - si trovi improvvisamente impossibilitato a gestire l’incarico assunto per via di una nomina ministeriale ricevuta, in fin dei conti, dal suo titolare e non da tutto lo studio. In ogni caso il Prof. Tronca fa sapere di non volere alcun compenso motivando con il suo “attaccamento alla città”.
Come di consueto la cosa viene gestita “col favore delle tenebre” (copyright del presidente del Consiglio): ovvero nessuno dice nulla per mesi anche se la consulenza, a detta del sindaco avrebbe “natura strategica” in vista di “partite storiche” per la città (ovvero: i panni sporchi laviamoli in casa).
Dopo qualche tempo se ne accorge l’opposizione e rivela tutto, chiedendosi se per caso non c’entrasse qualcosa anche l’esposto di pochi mesi prima e affermando che, in ogni caso, il silenzio dell’amministrazione di fronte ad una vicenda così rilevante è vergognoso e sospetto.
Fine dei fatti. Anzi no, va messa a verbale anche la replica letta ieri sera durante il Tg di Noi Tv che traduco liberamente:
Non c’è nessun problema. Anzi, il sindaco era già pronto ad informare tutti, ma purtroppo è stato anticipato. Stava solo aspettando l’arrivo dell’ultimo parere, in arrivo nel giro di qualche giorno, reso non si sa a quale titolo da un consulente che, all’insaputa dei consultati (cioè la commissione competente), si era già dimesso due mesi prima.
Mi domando: siamo noi a travisare i fatti oppure sono altri che dovrebbero prendere atto di non essere adeguati al proprio ruolo e rassegnare le dimissioni?