"La sanità in provincia di Lucca è ad un punto di non ritorno" queste le parole usate dall'onorevole Riccardo Zucconi di Fratelli d'Italia in merito alle strutture sanitarie lucchesi, affermando inoltre la necessità di un commissariamento per capire responsabilità e risolvere le criticità del sistema.
"E’ chiaro a tutti che la condizione in cui versa la sanità della provincia di Lucca è arrivata ad un punto di non ritorno - inizia il parlamentare -. Non c’è giorno in cui i giornali non riportino di episodi surreali accaduti nelle corsie degli ospedali lucchesi, dal Versilia al San Luca fino in Garfagnana: i cittadini hanno addirittura paura di aver bisogno di assistenza ospedaliera e la cosa peggiore è che i responsabili fanno orecchie da mercante".
"I servizi non funzionano, l’organizzazione è praticamente inesistente, c’è carenza di tutto, dai posti letto ai macchinari, dal personale medico ai tecnici. Al Versilia c’è chi è rimasto 48 ore in barella prima di avere un posto, stessa sorte toccata pochi giorni fa ad un ultraottantenne con scompenso cardiaco al San Luca e mi risulta comunque che un paziente al Versilia debba aspettare mediamente 16 ore per un posto letto".
"Notizie allarmanti anche dal pronto soccorso, dove manca personale, specialmente adesso che si va verso la stagione estiva e ai residenti bisogna sommare gli accessi dei turisti - sottolinea Zucconi -. Perché è evidente che se si aggiungono posti letto, serve anche qualcuno che li monitori. Per non parlare della insufficienza dei medici di base, soprattutto pediatri: a Barga ad esempio i cittadini sono costretti a portare i figli in visita presso l’ospedale, perché la pediatra di famiglia è andata in pensione e non si trova un sostituto".
"Non è possibile continuare così, il diritto alla salute è sacrosanto ed è inaccettabile arrivare al punto di aver paura di aver bisogno di recarsi in ospedale - ricorda -. Manca strategia, visione, programmazione e non solo in provincia di Lucca, ma come abbiamo più volte evidenziato in tutta la Regione Toscana. Le aziende ospedaliere non riescono a comunicare tra di loro, in primis perchè i sistemi informatici utilizzati dai vari ospedali sono differenti fra loro e non comunicanti".
"Ad esempio - elenca il membro di FdI - per un intervento di tumore al retto Empoli ha un'attesa media di 6 giorni, Grosseto 45; per i tumori al rene l’attesa è di 20 giorni al S. Maria Annunziata e di 79 giorni a Bibbiena; per i tumori maligni della prostata ci vogliono 11 giorni ad Arezzo e 94 a Grosseto; per una protesi d’anca si attendono 279 giorni a Pontedera e 20 giorni ad Empoli, due realtà che distano fra loro solo 30 km. Per una colecistectomia si attendono 407 giorni a Pistoia e 10 giorni ad Empoli; per un’ernia inguinale si aspettano 208 giorni a Careggi e 103 a Torregalli. Ci risulta infine che a Pisa ci siano 122 unità dirigenziali a fronte di meno di 1100 posti letto: vale a dire una ogni 9 pazienti!".
"Per migliorare la caotica situazione dei pronto soccorso, una delle proposte di Fratelli d’Italia è quella di inserire gli specializzandi all’interno dei reparti e istituire ambulatori ad hoc per i codici bianchi - dice in conclusione -. Il Governo Meloni ha stanziato per il 2023 due miliardi in più ma il problema non riguarda solo le risorse, bensì anche spenderle bene e con più trasparenza".