Politica
Roberto Vannacci a Lucca per un convegno sulla sicurezza
Si svolgerà domani giovedì 10 Luglio alle ore 18, presso il baluardo della “casa del Boia”, l’incontro pubblico dedicato al tema ”Nuovi orizzonti della sicurezza sociale: tra realtà…

Pluriclasse di Nave, Lucca Futura: “Fondamentale preservare le scuole dei territori periferici”
Lunedì 7 luglio si è concluso il Consiglio Comunale Straordinario convocato dall'opposizione per evitare la pluriclasse a Nave, con una mozione approvata all'unanimità di sostegno alla richiesta dei…

Consiglio comunale aperto di Lucca, scongiurata la formazione di una pluriclasse alla scuola elementare di Nave: “L’offerta educativa deve essere di qualità, ma il problema del calo demografico rimane”
Votazione unanime del consiglio comunale contro la formazione di pluriclassi: scongiurata per il prossimo anno scolastico la formazione di una pluriclasse composta da prima e seconda primaria alla…

Cresce il gradimento di Pardini, che sale al 34. posto in Italia – secondo in Toscana - fra i sindaci di città capoluogo di provincia
Balzo in avanti importante per Mario Pardini, sindaco di Lucca, nella classifica annuale stilata da “Il Sole 24 Ore” sul gradimento dei primi cittadini delle città italiane capoluogo…

Regionali, il centrosinistra della provincia di Lucca compatto nel chiedere il Giani - bis
Noi, sindaci e capigruppo delle forze di centrosinistra e civiche della Valle del Serchio, della Piana di Lucca e della Versilia, esprimiamo con convinzione e unità il nostro…

La strada l'attraverso da solo
Qualche giorno fa un carabiniere viene a essere indagato, nonostante specifica perizia stabilisca che nell’inseguimento di scooterista sottrattosi al controllo non abbia violato alcunché, per non aver osservato…

Chiude la redazione de Il Tirreno a Viareggio: eppure il giornale non andava male
La chiusura della storica redazione viareggina de Il Tirreno non rappresenta solo la perdita di un presidio giornalistico, ma è un colpo inferto alla pluralità dell'informazione e all’identità culturale della nostra città

Ciannruttippall'
Dopo tonnellate di accuse “a prescindere” contro i carabinieri inseguitori, il VAR confermava che non vi fosse stato contatto, e la perizia stabiliva che l’inseguimento fosse stato proceduralmente e praticamente corretto

Consiglio comunale di Lucca: Martorana eletto garante dell’infanzia e dell’adolescenza, Bartolomei garante delle persone con disabilità
Nominati come nuovi garanti dell’infanzia e dell’adolescenza e delle persone con disabilità rispettivamente l’avvocato Marco Martorana e il dottor Salvadore Bartolomei, che hanno avuto anche i voti del Pd e di Lucca Futura sebbene non ci sia stato l’accordo tra maggioranza e opposizione

Mercanti (Pd): “Regione Toscana resta al fianco del settore delle calzature”
"La Toscana sta intervenendo con investimenti e politiche attive per sostenere il comparto moda. Nella nostra regione il settore delle calzature riceve un importante sostegno grazie ai…

- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 2472
A Lucca, qualche giorno fa, un 15enne d’origine magrebina, si è recato in questura per protestare vivacemente contro gli agenti che avevano fermato e sottoposto a controllo alcuni amici. Una volta neanche ci si provava a fare una cosa del genere. Quando il poliziotto l’ha invitato ad allontanarsi, gli ha sferrato una testata in viso procurandogli lesioni guaribili in alcuni giorni.
Pochi giorni dopo lo stesso giovanotto, stavolta unitamente a sodale 16enne, anch’egli originario d’altri lidi, ha ferito col coltello un 62enne per rapinarlo, motivo per il quale è indagato per tentato omicidio. Il questore (nella foto) intanto gli ha inflitto l’“Avviso Orale”, misura di prevenzione che, avendone io notificata più d’una, non gli ha fatto di sicuro né caldo, né freddo, visto il tenore del comportamento e il rispetto che il giovane virgulto ha per le Istituzioni.
Riflessioni.
-
Non è un caso che il giovanotto reagisca in modo quantomeno inurbano, atteso che gli episodi di cui è protagonista si ripetono a breve scadenza, al netto di quelli di cui nulla si è saputo. C’è un problema d’educazione familiare e di controllo sociale, se giunto a 15 anni si comporta in cotal guisa, e non so se azzardo troppo a pensare che un suo recupero sia problematico, ormai.
-
Centinaia di ragazzi come lui, magari in analoghe condizioni precarie di benessere, non delinquono, per cui l’equazione povero e d’origine straniera: delinquente per forza, non è proponibile.
-
Con l’età che ha, nella peggiore delle ipotesi – per lui – si farà qualche anno in carcere minorile da cui verrà fuori e riprenderà da dove si era interrotto.
Sorgono quindi, a margine, alcuni interrogativi.
-
Conviene lasciarlo libero di proseguire nell’escalation? Fra l’altro aver aggredito e accoltellato un 62enne la dice lunga sul rispetto per gli anziani, caposaldo della cultura islamica.
-
Che dite, ce la fa la prossima volta a lasciare a terra un morto? M’interrogo più che altro per prepararci tutti alla solita sfilata di benpensanti pronti a ammannirci giaculatorie giustificatorie, che ci fanno sentire tutti in colpa. Meno che lui.
-
O magari riesce a farsi inseguire da volante o gazzella, il cui autista ha deciso d’infischiarsene di quanto dicono la Salis, Vecchioni e i loro amici dei centri sociali, per poi schiantarsi contro un albero? In questo caso ci si deve preoccupare, anche per gli effetti negativi dell’impatto sul patrimonio forestale dello stato. Meglio quindi che abbatta un palo della segnaletica stradale, almeno i manifestanti dei centri sociali se lo trovano già pronto da lanciare contro i contingenti di polizia e carabinieri.
Nell’attesa di dare una soluzione alle pressanti domande sollevate da quest’ultimo episodio, non resta che augurarsi che scendendo le scale si sloghi una caviglia, almeno per un po’ non accoltella, né rapina. L’augurio è calibrato, naturalmente, ai criteri di minor afflittività che devono caratterizzare gli strumenti di correzione. Del resto per la Questura la testata all’agente è stata derubricata a “spiacevole episodio”, non già a reato.
In assenza di un reale deterrente sociale per queste risorse in erba, non ci resta che sperare nella grazia di Hallah, onnipotente e misericordioso.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 524
Per gli antichi greci, i racconti mitologici erano, più o meno, l'equivalente delle favole dei nostri tempi. La loro "tradizione" affondava le radici nella notte dei tempi ed era tramandata, per via orale, da una generazione all'altra.
Da quelle storie furono tratte commedie e tragedie di grande livello, che non solo deliziarono gli spettatori ma al contempo funsero anche da ammaestramento per la morale che ognuna di esse conteneva. Si trattò insomma non solo di uno spettacolo ma anche della primordiale forma di codice etico al quale ispirarsi nella vita: un saper distinguere tra il bene ed il male, il giusto e l'ingiusto, la nobiltà e la disonestà.
Tra le più apprezzate di quella lontana produzione letteraria, tuttora rappresentate con successo, spiccano le tragedie dal drammaturgo Sofocle e tra queste, una in particolare: "l'Edipo Re". La trama dell’opera narra della profezia che la Pizia, sacerdotessa del famoso oracolo di Delfi, rivelò a Laio, re di Tebe, predicendogli che la moglie Giocasta aspettava un figlio e che questi, una volta grande, avrebbe ucciso il padre, sposato la madre per, quindi, salute sul trono di Tebe. Laio ordinò allora che il bambino, chiamato "Edipo", appena nato, fosse affidato ad un pastore per essere ucciso. Per tutta una serie di fatti che non riepiloghiamo in questa sede, il destino si compì comunque: Edipo, ignaro di chi veramente fosse, uccise il padre e ne sposò la moglie, che poi in realtà era sua madre. Tale tragedia ci insegna che "la verità esiste in quanto tale solo se non la si tormenta", che la vita degli uomini, insomma, al massimo piuò essere dominata soltanto dal caso.
Un ammonimento vero e proprio sulla casualità del corso delle vicende umane che sovente può avere sbocchi imprevedibili!! Tale vicenda può essere presa a paradigma anche per la politica, allorquando questa sposa dottrine ideologiche che presumono fatalmente di poter prevedere (con lo storicismo) lo sbocco della storia stessa fino ad orientarne gli esiti. Una concezione che troviamo nei presupposti ideologici del socialismo e del marxismo con la società perfetta degli uguali. A questa si contrappone quella della dottrina liberale che fa discendere l'imprevedibilità degli eventi in quanto legati alla natura ed all'azione della diversità che compone gli uomini. In soldoni, come capita, per altri versi, al re di Tebe, la storia, in quel caso la profezia stessa, si avvera per gli sbocchi imprevedibili dell'azione umana. Un concetto che ritroviamo nella dottrina liberale come presupposto alla creazione di una società libera ed eterogenea, aperta a tutte le opinioni, di uno Stato tollerante che poco si impiccia della vita privata dei suoi amministrati, che persegue l'uguaglianza delle opportunità e non quella degli esiti della vita. Se la politica (come tecnica per governare lo Stato) non ha un adeguato portato culturale, non ha mezzi di riflessione e non possiede pensiero storico avveduto, vagherà, ondivaga, alla ricerca di un bene assoluto in grado di garantire la felicità a tutti gli individui, presumendo di poterne prevedere e soddisfare le esigenze. Una fatale, tragica, presunzione trasformatasi, altro pratico, sempre come un necessario presupposto per lo Stato liberticida, pianificato e massificante. Ed è esattamente questa cecità storica, filosofica e politica che ha reso cadavere il comunismo, determinandone la sconfitta sul piano sia teorico che pratico, rendendo, in tal modo, orfani milioni di persone che ne avevano spostato i presupposti culturali e politici. Tuttavia neanche questo è bastato, nel Belpaese, per molti degli ex, post e vetero marxisti, i quali, nostalgici incallibili, pur mutando denominazione e simboli, pur sposando nuove terminologie e semantica comunicativa (vedi il "politicamente corretto"), si sono ritrovati a riproporre, mutatis mutandis, vecchie impostazioni ideologiche e programmi Stato centrici. Ascoltare la leader dem Elly Schlein sciorinare e riproporre le vecchie tesi marxiane, sentirla confondere la pubblicità dei servizi con il monopolio statale della gestione dei medesimi, vederla riannodare la cinghia di trasmissione del collateralismo sindacale con la Cgil di Landini che cavalca scioperi politici e non certo per i lavoratori, lascia davvero tutti di stucco!! Si, perché la segretaria di largo del Nazareno ripropone l'idea stantia di uno Stato onnipresente ed onnipotente, monopolista eppure pieno di debiti, stracarico di carrozzoni necessariamente burocratizzati e corrotti. Una visione anacronistica, la sua, oserei dire addirittura anafilattica per uno Stato moderno e coevo a quello delle altre democrazie occidentali. Forse dovuta al fatto di non aver letto la mitologia greca o peggio ancora, di volerla immaginare come praticabile.