Preg. mo quotidiano
sono di nuovo Pietro Casali, il presidente del ASD Circolo Nuoto Lucca, associazione sportiva dilettantistica che gestisce due piscine a Lucca, la piscina dell'ITIS Fermi e quella del Palasport di via delle Tagliate. Ci siamo sentiti il giorno 25 marzo, quando avete pubblicato - e vi ringrazio vivamente - il mio sfogo circa il Decreto Cura Italia che all'art. 95 sospendeva e basta i canoni locativi nei rapporti contrattuali tra i gestori degli impianti sportivi con gli enti Territoriali.
Bene, debbo rimarcare come l'art. 95 di tale decreto sia una violazione dei diritti delle A.S.D. (gestori) in quanto, una volta che il governo impone per decreto l'immediata chiusura degli impianti sportivi, va da sé che i canoni locativi nei rapporti contrattuali delle A.S.D. stesse con gli enti territoriali (che quindi fanno capo allo stato) debbono essere soppressi per il periodo di forzata chiusura.
Nel frattempo cosa è successo?
Innanzitutto, il ministro del sport, dott. Spadafora si è rivolto agli "sportivi" tramite facebook. Ho ascoltato con vivo interesse i due interventi, ma avevo facilmente indovinato l'argomento. Promesse e campagna elettorale. I "faremo", provvederemo, prevederemo, garantiremo ect... si sono sprecati, oltre ovviamente agli inviti all'unità, mezzo subdolo per tacitare e rabbonire gli interlocutori "che debbono aver fiducia". I Napoleoni della prima serata televisiva hanno pure coniato il termine 'sciacallo' per chi osi far sentire la propria voce in dissenso. Figuriamoci un po'. Non mi sento sciacallo, ma faccio sentire la mia voce prima di ritrovarmi (con tutto il Circolo Nuoto Lucca) con le natiche sul selciato.
Prendiamo ad esempio il decreto uscito ieri, il 7 aprile che garantisce alle aziende prestiti ad interesse zero fino ad 800.000 euro, prestiti garantiti dallo stato. Forse non si è capito bene che non sono elargizioni a fondo perduto. Sono soldi che in una prima fase aiutano a superare l'indebitamento che sicuramente ci sarà nei prossimi mesi, ma che poi andranno restituiti. Questo vuol dire che nei prossimi anni le aziende dovranno fare i conti con questa ulteriore uscita. Dilazionata quanto si voglia, ma pur sempre una uscita.
Anche se non sono tenuto (c'è un governo che é pagato per questo, io sono pagato per fare altro) quantomeno per le A.S.D. e soprattutto per i gestori delle piscine, avrei tre provvedimenti immediati che darebbero un discreto sollievo.
1) Soppressione degli canoni locativi nei rapporti tra le associazioni (gestori degli impianti) e gli enti territoriali. Come già detto, oltre a riconoscere un sacrosanto diritto dei gestori, concorrerebbe a ridurre l'indebitamento di questi tempi duri. Si eviterebbe di ricorrere al prestito bancario a interesse zero garantito dallo stato o comunque si potrebbero chiedere meno soldi.
2) Prorogare di almeno due/tre anni i rapporti contrattuali in scadenza nei prossimi 18 mesi, tra i gestori degli impianti sportivi e gli enti territoriali. Questo darebbe ai gestori uno spazio temporale per poter recuperare le sofferenze attuali.
3) Defiscalizzare le bollette di elettricità, gas, telefono ed acqua per i prossimi 18 mesi. Contando che per una piscina di medie dimensioni, le utenze incidono per quasi 200.000 euro annui, recuperare 66.000 euro nei prossimi 18 mesi sarebbe una grandiosa boccata d'ossigeno. Anche questo ridurrebbe seccamente la necessità di dover ricorrere al credito.
Queste sono le mie proposte. Chiare e semplici. Si potevano concretizzare in una settimana. Invece siamo ad un mese e si sentono promesse ed inviti all'unità. Speriamo di non fare la fine del generale Gordon a Khartoum, quando a forza di aspettare gli aiuti promessi dal governo Gladstone, si trovò massacrato dai dervisci.