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Scritto da Redazione
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23 Marzo 2020

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Cari amici,

innanzitutto ci tenevo a chiarire una cosa. Io sono un tecnico, del colore politico del governo non me ne frega assolutamente niente; se mi si chiede però se questo è un decreto che risolverà i problemi, purtroppo la risposta non può che essere negativa. Non si può sperare di curare un malato in fin di vita con l’aspirina……

Fatta questa breve ma doverosa premessa, voglio partire dalle notizie positive: in merito al bonus di €. 600 spettante agli autonomi, pare che sia stato scongiurato il click day, è stata data un’apertura anche nei confronti dei liberi professionisti iscritti in albi e sembra che sia stato ampliato il diritto anche agli agenti e rappresentanti di commercio iscritti all’enasarco. Per il momento tutto tace per i soci di società. Aspettiamo fiduciosi…

Addentrandoci meglio nel testo del Decreto, all’articolo 67 esiste una previsione che non mi piace per niente. Capisco le difficoltà del momento, capisco le disponibilità finanziare inesistenti però non posso comprendere né tantomeno condividere che, a fronte del differimento dei pagamenti da 4 giorni a circa 2 mesi e del blocco dell’Attività accertativa da parte di Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza ecc. di circa 4 mesi, si allunghi di 2 anni il periodo accertativo, ovvero tutto ciò per cui scatterà la decadenza al 31/12/2020 verrà posticipato al 31/12/2022, ed ovviamente di questa disposizione non ne parla nessuno……

Ci stanno inculcando il “fisco amico”, la “compliance”, ma questa disposizione è un vero e proprio atto di forza e di prepotenza inaccettabile. La disposizione è così assurda che lo stesso Ministero, nella relazione di accompagnamento al D.L., dichiara che è sospesa l’attività accertativa esterna ma che gli uffici stanno continuando l’attività istruttoria interna come al solito avendo attivato anche lo smart working.

Se proprio vogliamo andare a ricercare la “ratio” di questo provvedimento non mi viene in mente altro che l’intenzione (necessità??) di andare a recuperare dalle solite derelitte partite iva quella poca elemosina che gli viene offerta in questo momento tragico, con una serie di mini accertamenti a tappeto per l’anno 2015 – di cui avranno tempo come detto fino al 31/12/2022 – che saremo costretti a definire bonariamente, che tradotto significa mettersi le mani al portafogli.

Questa volta, però, credo che non abbiano capito che tra pochi, pochissimi mesi, senza un provvedimento shock, le tanto vituperate partite Iva si saranno estinte.

 

Alla prossima puntata.

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