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Scritto da Redazione
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18 Aprile 2020

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Coronavirus, qualche numero non fa mai male. Siamo ormai al 41° giorno di quarantena, sempre chiusi più o meno in casa e sempre bersagliati da bollettini di guerra alla TV, sul web o sui quotidiani. Ogni giorno la solita funesta serie di numeri, XX nuovi contagiati, XY morti, XZ tamponi fatti per scovare gli asintomatici.

Numeri destinati inevitabilmente a salire e ad alimentare sempre più una paura che sta sconfinando nell'irrazionale. Ma proviamo un attimo ad utilizzare il cervello per leggere meglio da ora in poi questo quotidiano aggiornamento da parte della Protezione Civile. Primo numero, i casi totali, sempre maggiori del giorno prima.

Per forza, è una somma e, se due più due fa quattro, quando ci aggiungi uno, fa cinque, non si scappa. Poi i morti, anche questi sempre in aumento. Ovvio, la facoltà di risorgere ci è preclusa, da bravi mortali. Infine i guariti, l'unico dato positivo, che aumentano anch'essi visto che, o si guarisce o si muore. Consoliamoci con la colonna Terapia Intensiva che mostra dei netti miglioramenti. Infatti dal 4 aprile i numeri, pur con qualche arresto, sono in calo continuo.

La prima bella notizia perché ben sappiamo quanto sia stato problematico ammalarsi una ventina di giorni fa con gli ospedali intasati e le pochissime unità di ventilazione a disposizione. Da ora in poi, se proprio malauguratamente becchiamo il virus e siamo pure sopra gli ottant'anni abbiamo qualche possibilità di scampo.

Proviamo però a fare qualche sottrazione per capire meglio dove stiamo andando. Prendiamo i Totali attualmente positivi che ci dicono in realtà quanti stanno combattendo contro il Covid-19. Il giorno 16 aprile sono 106.607 (che comprendono le tre colonne A Casa – Ricoverati – Terapia intensiva), ma il giorno dopo, cioè oggi, sono aumentati di sole 355 unità. Ebbene questo è il dato da tenere a mente, soprattutto perché è dal 20 febbraio che in realtà non fanno che aumentare a ritmi superiori ai 2-3000 al giorno. Già fra il 14 ed il 15 aprile erano 1.127 e fra il 15 ed il 16 aprile erano 1.189. La loro diminuzione netta invece dimostra chiaramente che il numero di nuovi contagiati sta diventando MINORE di quelli che se lo sono lasciato alle spalle.

Questo dato dimostra la tendenza di fondo e cioè che la lotta contro il virus da ora in poi penderà a favore dell'Italiano medio. Ora soffermiamoci invece sulla fotografia che correda questo articolo. E' un grafico estrapolato dal sito della John Hopkins University (che sta monitorando tutti i casi nel mondo) e quindi assai affidabile. Inoltre i numeri che vi compaiono giornalmente, riferiti all'Italia, sono pari pari quelli ufficiali della Protezione Civile.

Il grafico si riferisce esclusivamente alla variazione giornaliera dei nuovi contagi. Si vede chiaramente che in Italia vi è stato un picco (nei giorni fra il 20 ed il 25 marzo) e, da allora in poi, la curva ha iniziato una decisa discesa. L'unico dato curioso è la strana cadenza a cicli di otto giorni, come se il virus facesse una pausa nei week-end. Ma la tendenza è chiarissima e, se continua così, fra il 10 ed il 20 maggio, i nuovi contagiati scenderanno a poche decine al giorno.

Resta comunque una incognita ed è quella su cui si accapiglieranno tutti i “Virologi” nei loro quotidiani Talk-show, la presenza degli “Asintomatici”. Chi sono questi untori sconosciuti? Quelli che hanno contratto il virus e, magari, non se ne sono neanche accorti. Sono tanti, tantissimi e nessuno studio riesce a quantificarli con esattezza. Prendiamo quattro esempi:

1)- La Regione Lombardia stima che siano il 20 % dei casi accertati, il Veneto il 60 %.

2)- L'Università La Sapienza di Roma stima che siano fra 250.000 e 500.000.

3)- Il prof. Pier Luigi Lopalco, epidemiologo, stima che siano 10 volte gli attivi al virus.

4)- L'Imperial College di Londra stima che siano l'86 % rispetto ad un 14 % di attivi. Quindi se rapportiamo il tutto all'Italia andiamo da un minimo di 35.000 ad un massimo di 1.600.000. Prendiamo pure per buono il dato massimo, unmilioneseicentomila persone, mica bruscolini. Queste persone hanno contratto il virus e ne sono uscite indenni. Ma, teoricamente, possono infettare qualcuno ancora vergine.

Però, come qualsiasi medico dotato di buon senso sa, se hanno sconfitto il virus lo hanno anche cancellato dal loro organismo. Non tutti, sicuramente si i primi, quelli di febbraio, ma forse qualcuno contagiato ad aprile ne ha ancora in corpo. Sono questi quindi coloro che potrebbero mantenere attiva l'epidemia. E su questi punterà il Governo per mantenere alto il timore di contagio.

Ma, se utilizziamo di nuovo qualche numero, arriviamo ad una semplice conclusione. Partiamo da 1.600.000 asintomatici e poniamo pure, per eccesso, che almeno 600.000 portino ancora una carica virale. Ebbene, quando uscite a fare la spesa o comprare il giornale, intabarrati in guanti e mascherine, non guardate il primo passante che incrociate come se avanzasse la Peste del '400. Avete invece una probabilità dello 0,97 % di incontrare qualcuno che, forse, ma non è neanche sicuro, bisognerebbe proprio baciarlo sulle guance perché vi contagi.

Fra l'altro, (e sono certo che anche molti specialisti approverebbero l'idea) man mano che l'estate si avvicina e la curva dei contagi scende ai minimi livelli, sarebbe a questo punto anche meglio se lo incontrassimo davvero, questo virus, per un sacco di buone ragioni.

Eccole.

1)- Quando arriva il caldo, la contagiosità diminuisce sia perché il virus è inattivato più facilmente dai raggi ultravioletti e dalla stagione secca, sia perché le nostre difese immunitarie sono maggiori che in inverno.

2)- Gli asintomatici sono i meno pericolosi perché hanno una carica virale minima. In questo modo, rischiando poco, si creerebbe una immunità diffusa, utilissima nel caso di una ricomparsa, molto probabile, del virus in inverno.

3)- Se malauguratamente si venisse infettati pesantemente, con comparsa di febbre e tosse, le probabilità di guarigione sono altissime, sia per le terapie intensive meno intasate, sia perché sono già stati studiati migliori protocolli di cura rispetto all'inizio. Quindi, per concludere questa breve digressione, in vista dell'estate, cosa farà il nostro beneamato Governo? Si ostinerà a vietare tutto e tenerci a bada? Ci costringerà ad andare sul mare a scaglioni dentro le teche di plexiglass? Ci obbligherà a fare l'apericena uno alla volta sorseggiando uno Spritz con il buco della cannuccia nella mascherina? Costringerà i Milanesi a montare gli ombrelloni sui Navigli ed i Romani sulle rive del Tevere per non trapassare i confini comunali? Tutto questo solamente per portare a zero i casi ed ottenere la pagellina di buona condotta dall'OMS? Non è forse meglio osare un po' ed allargare le maglie in modo da normalizzare (più o meno) la vita anche a prezzo di qualche isolato ricovero?

Quindi noi tutti, da bravi Italiani, pazienteremo ancora fino al 3 maggio, ma dopo vogliamo poter tornare ad occuparci delle nostre faccende, che siano aprire di nuovo il negozio di barbiere o tornare ad insegnare sui banchi non importa, l'importante è mettersi alle spalle questo brutto periodo della nostra esistenza.

E, se poi diamo ascolto anche alla medicina “Alternativa”, essa dice che lo stato di benessere provocato da una esistenza piacevole e gratificante è la prima barriera contro qualsiasi malattia. Per di più, andarsi a fare una bella passeggiata sul mare o nei boschi o fare un'apericena con gli amici anche in futuro sarà una scelta, mica un obbligo.....chi vuole può continuare a stare tappato in casa o uscire solo con lo scafandro da palombaro. 

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