Il Consiglio Provinciale della Libertas di Lucca, ha elaborato un documento per cui si chiede ai responsabili degli Enti Locali di tener conto del sacrificio che i gestori e il personale delle Società sportive che, prima volontariamente, ma poi per Decreto, affrontano anche economicamente.
"Se è vero che nei momenti di difficoltà è importante l’unione degli intenti e stringersi gli uni agli altri, in senso metaforico ovviamente, è altrettanto vero che è in questi frangenti che, anche non volendo, emergono le differenti considerazioni che le autorità hanno riguardo ai diversi settori della società. Il riferimento è al fatto che anche in questi giorni è apparso chiaro come il mondo dello Sport, quello delle ASD, delle Associazioni che vivono perlopiù di volontariato e di rimborsi spese siano, appunto, figli di un Dio minore.
Nel novero delle sacrosante attenzioni rivolte al mondo delle attività produttive, del commercio, dei lavoratori dipendenti, ecc., nemmeno l’ombra di uno sguardo, ancorché distratto, alle Associazioni sportive che gestiscono piccole palestre, piscine, corsi sportivi comunali, progetti di promozione sportiva nelle scuole, nelle carceri e via dicendo. Come se queste realtà non fossero fortemente danneggiate da questa situazione di emergenza sanitaria e sociale. Nessuno che si preoccupi del fatto che chiudere una palestra, sospendere un corso si ripercuote, anche in termini economici, su queste piccole realtà che già fanno fatica ad andare avanti in condizioni normali. Si acclamano quando si prestano ad attivarsi per azioni nei confronti di soggetti deboli come gli anziani o disagiati come detenuti o quando offrono occasioni di socializzazione per giovani portatori di handicap o in situazione di disagio sociale ma ci si dimentica che gli istruttori, i tecnici, gli allenatori sono persone, in gran parte giovani, che non campano di aria fresca ma molti di loro svolgono queste attività come un vero e proprio lavoro e se non lavorano non hanno rimborsi.
La Provincia e i Comuni non credono allora opportuno incontrare anche queste realtà, come hanno fatto doverosamente con altre categorie sociali ed economiche devastate da questa situazione? Non credono che sia il caso di sentire anche le difficoltà di queste associazioni e degli operatori che vi svolgono la propria attività, per sostenerle, rassicurarle, agevolarle anche economicamente in modo che possano riprendere a svolgere le proprie attività necessarie per tutti, passata questa emergenza? Vogliamo una buona volta dare dignità anche a questo mondo che svolge una importantissima funzione sociale ed è anche un ambito lavorativo per molti, perlopiù giovani?"