Potrebbe sembrare solo un divertimento o un modo per tentare la fortuna, ma il poker è molto più connesso con le capacità mentali di quello che si pensa di solito. Alcuni esperti arrivano a dire che il poker è un gioco psicologico, prima ancora che un gioco di carte. E, approfondendo gli aspetti di strategia, non si può che concordare con questa affermazione.
Le differenze tra i giocatori
La psicologia, al pari della conoscenza delle mosse più forti e del calcolo delle probabilità, sono componenti fondamentali del poker, ma non per tutti i giocatori. Infatti, arrivano a comprendere l’importanza di questi aspetti del gioco solo i giocatori che vedono il poker come un vero e proprio sport.
Negli ultimi decenni si è diffusa molto la nozione di “poker sportivo”, per differenziarlo dal poker giocato solo per divertimento o – peggio ancora – dal poker giocato in modo clandestino nelle bische, come purtroppo avveniva spesso in passato. Il poker intesto come uno sport richiedere preparazione e disciplina e per raggiungere dei risultati è necessario applicarsi per lungo tempo con disciplina e con dedizione, affrontando dei veri e propri allenamenti.
Nel poker sportivo la fortuna è solo uno dei diversi fattori che influenzano il risultato. E probabilmente nemmeno uno dei più importanti. Sul lungo periodo, infatti, è possibile ridurre l’imprevedibilità della sorte con le abilità acquisite, come dimostrano i tavoli finali dei più importanti tornei di poker, che vedono la presenza dei giocatori più forti e solo raramente dei più fortunati.
I giocatori occasionali, che considerano il poker solo come un passatempo, non sono interessati a sviluppare particolari capacità matematiche e psicologiche. Per loro, infatti, l’aspetto fondamentale non è ottenere dei risultati positivi sul lungo periodo, ma avere una soddisfazione immediata. Di conseguenza, per loro non vale la pena acquisire delle abilità specifiche, perché l’impegno richiesto trasformerebbe il poker in un lavoro, non più un semplice divertimento quindi.
C’è poi un altro tipo di giocatore che non punta a sviluppare particolari competenze al gioco del poker ed è il giocatore patologico. A questo profilo di giocatore, il quale ha una dipendenza che può essere risolta con l’aiuto di medici e psicologi, non interessa impegnarsi per migliorare la propria strategia. Il suo approccio, infatti, non è di tipo razionale, ma piuttosto di tipo emotivo e le sue azioni non sono il risultato di una strategia, ma un modo per “svoltare” nella vita grazie alla buona sorte.
La metacomunicazione nel poker
Una volta chiarito per quali giocatori è importante la psicologia applicata al poker, possiamo descrivere quali sono le principali abilità che sono richieste per giocare con successo.
Nel poker è molto importante saper “leggere” il comportamento degli avversari, perché in questo modo si possono carpire informazioni utili per impostare la propria strategia. In questo la psicologia viene incontro al giocatore perché, se studiata a fondo, gli consente di comprendere ad esempio se un avversario ha delle insicurezze che potrebbero celare un bluff.
L’area della psicologia che è molto utile in questo è la cosiddetta metacomunicazione o comunicazione non verbale. Si tratta di un concetto formulato dagli psicologi intorno agli anni ’50 del secolo scorso e che si è diffuso molto nei decenni successivi. La comunicazione è infatti costituita da diversi livelli, oltre a quella sul piano delle parole.
I livelli non verbali possono rafforzare il contenuto del parlato o anche contraddirlo. Un esempio potrebbe essere una persona a cui chiediamo semplicemente “Come va?”. La sua risposta è “Tutto bene”, ma l’espressione del suo viso è triste e malinconica. In questo caso la sua metacomunicazione è in evidente contrasto con la sua risposta.
Questa nozione ha a che fare anche con un altro concetto fondamentale della psicologia, cioè l’inconscio. Nel tempo sono state date differenti definizioni di inconscio, ma per semplificare possiamo dire che si tratta di quella parte della nostra vita psicologica che non vogliamo vedere e che per questo in qualche modo abbiamo rimosso dal livello di consapevolezza. Ma, poiché averlo nascosto non vuol dire averlo eliminato, questo aspetto negato tenderà a farsi spazio in modo inconsapevole.
Cosa c’entra tutto questo con una partita di poker? In realtà molto, perché un bravo giocatore è in grado di interpretare i sottili segnali inconsci che possono rivelare uno stato d’animo diverso da quello che un avversario vuole far vedere. Se ad esempio stesse bluffando, le sue emozioni potrebbero essere quelle di tensione e di insicurezza, perché sta rischiando di perdere molti soldi se la sua strategia non andrà a buon fine. Tutto questo anche se il giocatore ostenta sicurezza e tranquillità. Saper individuare chi sta bluffando è certamente un grande vantaggio al tavolo verde.
La gestione delle emozioni
Ovviamente un bravo giocatore, oltre ad analizzare il linguaggio del corpo e li microespressioni facciali degli avversari, deve essere in grado di nascondere i propri stati d’animo, per non dare un vantaggio agli avversari. In altre parole, un pokerista di successo deve imparare a gestire le emozioni e a non farsi trasportare eccessivamente da esse.
L’emozione è qualcosa che ci influenza profondamente, ci muove internamente e ci distoglie da quello che stiamo facendo. Tutto questo, ovviamente prima di apprendere a regolarle, cioè imparare come regolarle per evitare di farci trasportare dal esse. Dato che l’emozione è un fenomeno che coinvolge contemporaneamente la mente, il corpo e il comportamento in generale, non è affatto semplice riuscire a modularle.
Per sviluppare questa abilità esistono delle tecniche che possono essere utilizzate. Si tratta di esercizi di rilassamento e di meditazione che portano la mente e il corpo in uno stato calma, riducendo così l’influenza delle emozioni. Queste tecniche, già utilizzate con successo da manager aziendali e sportivi, sono particolarmente adatte anche ai giocatori di poker che voglio migliorare sotto questo punto di vista.
La gestione dello stress
Un’altra difficoltà che un pokerista deve affrontare è lo stress che deriva dal gioco. Il giocatore, soprattutto ad alti livelli, deve prendere delle decisioni che determineranno l’andamento della mano e che potrebbero portare a situazioni opposte: una grande vincita oppure una grande perdita.
In questo caso a prevalere deve essere un approccio di tipo razionale, dove accanto alle abilità psicologiche si sono sviluppate delle forti abilità matematiche. In questo modo, infatti, il giocatore potrà avere una informazione di tipo probabilistico sulla base della quale impostare la sua strategia.
Una tecnica facilmente utilizzabile al tavolo, molto conosciuta dai giocatori professionisti, è la respirazione profonda. Possiamo utilizzare questa tecnica quando siamo eccessivamente stressati dalle ore trascorse al tavolo, oppure sulle migliori piattaforme di gioco online. La respirazione risulta essere estremamente importante in questi casi, in quanto i migliori giocatori riescono a mantenere della calma e del sangue freddo anche durante le partite più difficili. Nella piattaforma favorita dagli italiani, una delle prime ad ottenere la certificazione di gioco legale in Italia, ci sono diverse opzioni per gli utenti che vogliono testare le loro abilità. Tra le innovazioni portate da questo operatore, c’è sicuramente una tra le più rivoluzionarie nel mondo del gioco online, per le sue modalità e velocità di giocata e per il successo ottenuto con giocatori locali ed internazionali: il più famoso poker blast.
Migliorare la concertazione
Tra le abilità di base che un giocatore di poker è chiamato a sviluppare c’è lo sviluppo di una forte concentrazione. Sì, anche se non si ha una buona concentrazione è possibile migliorarla attraverso alcune tecniche, che vanno dalla già citata meditazione (i cui benefici sono molteplici) ad esercizi più specifici come le visualizzazioni, che ci consentono di raggiungere uno stato di profonda concentrazione. Tutti questi esercizi, se eseguiti con continuità, possono apportare un beneficio alla concentrazione durante una partita di poker.
Dal poker alla vita quotidiana
Le abilità che un giocatore professionista impara con il fine di migliorare il suo gioco non rimangono confinate al tavolo verde. Una volta acquisite, infatti, le capacità psicologiche di cui abbiamo parlato finora possono essere utilizzate anche in altri ambiti della propria vita.
La capacità di regolare le emozioni, infatti, è estremamente utili nelle relazioni interpersonali o nei momenti difficili della nostra giornata. Invece che farci prendere dalle emozioni avremo la possibilità di controllarle grazie all’esperienza accumulata nel poker. Anche la capacità di leggere il comportamento non verbale di una persona è molto utile nella vita di tutti i giorni, perché ci consente di capire il messaggio reale, oltre le parole.