L'amico ed ex fotografo delle Gazzette Fiorenzo Sernacchioli ha voluto inviare al giornale questa sua riflessione che volentieri pubblichiamo consapevoli che si tratta di un con tributo personale particolarmente toccante:
Caro Aldo,
ti invio questa mia riflessione per il forte sentimento che ho verso tuo figlio Alessio pur non avendolo conosciuto personalmente, con preghiera di pubblicarla.
Questa mattina, 12 giugno, ho partecipato, e, bada bene, ripeto, partecipato, all’inaugurazione dello spazio aggregativo polivalente di S. Maria Del Giudice dedicato ad Alessio, tuo figlio.
A distanza di più di dieci anni, vedere così tanto affetto per Alessio, mi ha commosso. Soprattutto mi ha commosso l’aver appreso che Alessio, nell’ultimo periodo della sua vita terrena, si era dedicato alla Bibbia e, quindi aveva abbracciato la Verità, la vera Via.
Per noi poveri mortali, è difficile credere in qualcosa che non è visibile, che non tocchiamo, che non annusiamo ma, credimi, Alessio è uno di quegli angeli che Dio vuole al suo fianco, come anche mio fratello Claudio. Il modo in cui lo raggiungono, non è importante, di sicuro è che non soffrono, anzi, stanno nel posto giusto e che gli compete. Loro non soffrono, siamo noi piuttosto che soffriamo perché abbiamo paura dell’ignoto, di ciò che non vediamo e quindi che corrisponde al buio. Ma, vedi, io Alessio non ho avuto il privilegio di conoscerlo; l’ho conosciuto attraverso i tuoi racconti e i vari eventi organizzati in suo ricordo e che ho documentato quando collaboravo con la tua Gazzetta di Lucca.
Questo è bastato a farmi innamorare del suo sorriso, accompagnato dalla dolcezza dei suoi occhi; un sorriso che spicca, come una goccia di rugiada su un filo d’erba la mattina, al sorgere del primo sole. È il sorriso di una persona capace a perdonare; buona, mite, di sani principi. Noi terreni, diremmo che: aveva solo vent’anni, un futuro davanti, una bella vita, e tante altre cose. Questo fa comodo a noi crederlo ma là, dove sta ora, sta facendo un’opera ancora più grande di quella che avrebbe potuto fare qui. Ciò, se vogliamo, lo possiamo vedere dal messaggio d’amore che ha lasciato tra i suoi amici e non solo, che lo ricordano ancora e che racconteranno ai propri figli e, probabilmente già lo fanno, la bontà, la mitezza, l’amicizia di Alessio, usandola per educare e crescere i propri figli. Questa è la grande opera di DIO, attraverso alcune persone, che Egli sceglie personalmente e, Alessio è una di queste. Alessio, ha il sorriso del Perdono, con la P maiuscola, quello che ci chiede l’Eterno Padre.
A corredo di questa mia lettera, come ricordo per l’Amico Alessio, allego alcune immagini che ho scattato a margine del mio lavoro.