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La nazionale e la frittatona di cipolle!
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America, ma che ce vengo a fa…
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Abito vintage: una scelta chic, sostenibile e di tendenza
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Jackpot Sounds: Vivi le emozioni unica delle vittorie senza giocare
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“Quelli” di destra o “quelli” di sinistra?
Non sono un giudice di cassazione né sono un costituzionalista; sono solo un “coglione” che ha abbastanza tempo e, quando è stato ratificato dal parlamento il cosiddetto decreto sicurezza, si è preso la briga di andarsi a leggere quei 39 articoli di cui è composta la legge

Dolori da ciclo? Una guida alle soluzioni efficaci per ritrovare il benessere
Anche se il ciclo mestruale è una parte naturale della vita delle donne, non tutte lo vivono allo stesso modo. Alcune persone durante il periodo premestruale o durante…

What Was Bitcoin Pizza?
Bitcoin Pizza refers to one of the most famous transactions in cryptocurrency history. On May 22, 2010, a programmer named Laszlo Hanyecz made the first documented Bitcoin purchase by buying two pizzas for 10,000 BTC

I tigli lungo viale della stazione a Ponte a Moriano, le riflessioni di un residente
"Da più di cento anni lungo il Viale della Stazione di Ponte a Moriano due file di magnifici tigli

Destra e sinistra, "Caro Aldo ti scrivo, così, mi arrabbio un po'..."
Caro amico mio, ho letto il tuo articolo con grande, enorme difficoltà. Non entro nel dibattito politico perché è giusto che ognuno abbia le sue idee; ti faccio però un esempio concreto: come sai frequento (anzi frequentavo) la curva laziale dello stadio olimpico e ti posso garantire che è una curva completamente in mano alla destra...

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Che questo virus rappresentasse il pretesto per abituarci ad un regime totalitario, ho avuto modo di affermarlo più di una volta su questa testata che, tengo a sottolineare, è l’unica che si renda disponibile a pubblicare i miei pensieri non proprio allineati col politically correct corrente.
Che la gente fosse un tantino fuori di testa e proiettata unicamente su quanto viene propinato dalla televisione e dai social network, ho pure avuto modo di ripeterlo in più di un’occasione.
Così come che la medesima gente trascorra troppo del suo tempo sullo smartphone a curiosare ciò che fanno gli altri anziché arricchirsi intellettualmente risvegliando curiosità ed interessi oramai sopiti.
Ciò che non avrei mai e poi mai immaginato è di dovermi trovare in una situazione inaccettabile e liberticida come quella accaduta oggi a me e a mio marito.
Fatta questa doverosa premessa passo a dettagliare l’accaduto e poi lascio trarre a voi, cari lettori, le dovute conclusioni…
7 novembre ore 12 circa.
Come ogni sabato io e mio marito ci siamo recati all’Esselunga dell’Arancio per fare la spesa settimanale per noi, mio padre che ha 75 anni e mia suocera che di anni ne ha 80.
Trattandosi di ben tre nuclei familiari e trattandosi della spesa per tutta la settimana, dall’inizio dell’epidemia di Covid, cioè da marzo, ci rechiamo entrambi, prendiamo due carrelli e facciamo la spesa per tutte e tre le famiglie. Ribadisco: tre nuclei familiari per la scorta di tutta la settimana.
Ora… io capisco che il neo presidente di questa disgraziata regione abbia emanato un’ordinanza in cui vieta di andare a fare la spesa più di uno per famiglia, ma se le famiglie sono tre che si fa? Va uno da solo con tre carrelli e ci sta una giornata intera, oppure è più logico partire in due con due carrelli e sbrigare il tutto in un’ora?
Il buonsenso a me e mio marito ha suggerito di optare per la seconda ipotesi che finora non aveva creato alcun problema.
Passiamo ai fatti di oggi. Gravissimi, a parer mio.
Premetto che adesso nei supermercati sono stati assodati delle specie di vigilantes che seguono le persone per pizzicarle in caso che la mascherina non sia indossata correttamente ed altre amenità. Quest’oggi, subito dopo il nostro ingresso, ci siamo accorti che una di queste guardie ci guardava con insistenza controllando se ci avvicinavamo e parlavamo. E ad un certo punto si è rivolta a mio marito chiedendo se fossimo insieme. Mio marito ha risposto di sì puntualizzando che io facevo la spesa per noi e mio padre e lui per sua mamma.
Il tizio ha replicato che la pratica messa in atto contravveniva alle disposizioni regionali ma si è dimostrato “comprensivo” concedendoci di proseguire gli acquisti a patto che non parlassimo e stessimo a distanza …
Al che mio marito è sbottato, gli ha domandato se per caso ci trovassimo in Corea del Nord e che non aveva alcun senso non poterci scambiare una parola e dovessimo fingere di essere estranei!
Conclusione: abbiamo lasciato i carrelli ammezzati e siamo venuti via.
La mia domanda è questa: premettendo che questo virus sta distruggendo il cervello delle persone facendone emergere il lato peggiore, che insieme ai disastrosi risvolti economici rappresenta un fatto ben più grave dell’aspetto sanitario di per sé, mi domando se non sia giunta l’ora di usare un minimo di buon senso ed evitare questa inaccettabile sensazione di essere costantemente controllati, braccati … come fossimo ladri che vanno a rubare.
Ritengo che questo fatto, di per sé gravissimo, debba far riflettere e non possa essere lasciato come uno sfogo momentaneo. La libertà personale è inviolabile e qui stiamo veramente rasentando una nuova dittatura facendo leva sulla paura della gente e sulla loro oramai indiscussa incapacità di reagire e di ragionare con la propria testa.
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Riceviamo e pubblichiamo questa lettera di Antonio Corsi che denuncia i numerosi tratti deprivati dell'alberatura sulle Mura e chiede una spiegazione:
"Mentre sta imperversando il ciclone Covid-19 può sembrare inopportuno, importuno, lontano o fuori dalla realtà - e forse lo è - “perdersi” a notare e segnalare qualcosa di tanto distante dalle preoccupazioni incombenti sul genere umano. Ma non trovo dissonante, rispetto alla situazione che stiamo vivendo, considerare un altro tipo di devastazione.
Muniti delle dovute mascherine – ma c’è chi le indossa su un braccio o attorno al collo – si incontra ancora, sulle Mura, qualcun che passeggia, qualche podista, né mancano i ciclisti: forse chi sta correndo, a piedi o in bicicletta o sul monopattino elettrico, non è in condizione di osservarlo, ma sicuramente non è sfuggito a molti di notare i numerosi tratti deprivati dell’alberatura.
Se ci si sofferma accanto a ciò che resta dei tronchi abbattuti appare evidente, dall’integrità dell’interno dei “moncherini”, che non si trattava di alberi malati: riesce dunque difficile comprendere quale motivo abbia indotto a compiere questi autentici “albericidi”.
E il pensiero corre a ricordare la presenza di una “Opera delle Mura” che, ove non fosse stata inspiegabilmente soppressa (da chi? Perché?) , avrebbe certo provveduto – ammessa e non concessa la necessità dell’abbattimento di tanti alberi – a riempire quei troppi, e oltretutto troppo antiestetici vuoti lasciati dalla recisione delle “furono” annose piante.
Di tutto ciò sembra che sarebbe opportuno fornire ai cittadini, in specie agli abituali frequentatori del prestigioso monumento – unico, almeno nel nostro Paese - una auspicabilmente persuasiva spiegazione".