“Questo che mi accingo a scrivere, più che un reclamo, è un invito per il futuro a presentare gare di appalto per concessioni d’uso quando i beni messi in gara siano a regola, sia per le norme urbanistiche in vigore che per le norme riguardanti la sicurezza e la salute”: così si legge nel testo indirizzato da Federico Della Bidia, presidente dell’associazione sportiva dilettantistica Farneta 1983, alla dirigente del settore istruzione, cultura, sport e turismo Paola Angeli. Oggetto del suo “invito” la revoca della concessione sottoscritta tra comune e società stessa per la gestione dell’impianto sportivo di Montuolo.
“Penso che non sia ammissibile che l’amministrazione comunale si sgravi di adempienze a lei spettanti, facendole ricadere sul vincitore della gara con la semplice dizione ‘nello stato di fatto’- dichiara infatti Della Bidia- Certamente sarebbe stato molto più piacevole leggere il termine ’sospensione per lavori di messa a norma’, che l’amministrazione deve in tutti i casi fare e ottemperare, come più volte indicato anche nel corso degli incontri tenutisi con voi e alla presenza anche dell’avvocato Elisa Burlamacchi, prima di presentarlo e di procedere con un nuovo affidamento a terzi a mezzo di gara pubblica”.
Del resto, prosegue il presidente, già al momento del bando l’impianto sportivo non era a norma: “Riguardo alle mie personali rimostranze sulla presenza di coperture dell’edificio murario in Eternit e alle porte degli spogliatoi privi di maniglione antipanico, voi avete avuto il coraggio di rispondermi solo sul tetto in Eternit. Allora, quale sarebbe la nostra o mia inadempienza che ha portato alla revoca o, come la definite, decadenza della concessione dell’impianto sportivo? Il fatto di avervi messo davanti alle vostre responsabilità? Eppure, sembrerebbe che l’amministrazione comunale abbia investito nel campo di calcio di Montuolo ben 100 mila euro di soldi pubblici”.
“Come più sopra scrivevo, più che un reclamo questo documento è da definirsi invito, e devo dispiacermi che a seguito delle mie rimostranze e inviti ad adempiere l’amministrazione comunale abbia scelto la strada, o forse è più giusto chiamarla strategia, della revoca della concessione, anziché l’eventuale sospensione per lavori di messa a norma- dichiara ancora Di Bidia- Del resto, è questa una strategia forse adottata anche in passato con altre associazioni sportive dilettantistiche per ottenere la possibilità di affidamenti ad personam?”
La ASD Farneta 1983, termina quest’invito alla dirigente Angeli e più in generale all’amministrazione comunale, è un’associazione dilettantistica, senza scopo di lucro e certamente non finanziariamente adeguata ad affrontare le spese di un eventuale ricorso al Tar; ma, aggiunge Di Bidia, “mai dire mai”. “Il perseguire il riconoscimento della verità e della giustizia può anche determinare i deboli a lottare contro i forti nelle sedi opportune che potranno decidere e, magari, far rispettare le leggi”.