Si infittisce la vicenda del dottor D.G. che, assunto come funzionario ad elevata qualificazione nel comune di Capannori e dichiarato che sarebbe entrato a lavoro dal primo di aprile, ha poi rinunciato in favore dello stesso ruolo in altro comune e ha annunciato che avrebbe lavorato fino al 30 marzo.
“È chiaro che i conti non tornavano: non si va via se non si è ancora arrivati. Bene, solo di recente ho saputo la piena verità- esordisce il consigliere comunale di Capannori Cambia Bruno Zappia- Questo signore era già dipendente del comune di Capannori, in fascia C come istruttore, ma il dirigente che ha firmato la determina che approvava le dimissioni rassegnate si è ben guardato dal controllare se questo ci fosse scritto o meno. Ne è derivato un atto estremamente confuso e che viola la trasparenza, dato che la medesima pretende il rispetto delle regole, chiarezza e semplificazione dei contenuti, che devono essere logici e completi per il cittadino che legge. Quando così non è, spesso dipende da chi esercita il potere, il quale non vuol magari far sapere tutti gli aspetti della verità. In questo caso, forse, non si voleva ammettere non solo che non sarebbe arrivato il funzionario a Capannori, ma che se ne andava anche l'istruttore”.
“Che l'amministrazione Menesini, ora con il cugino Del Chiaro, abbia spesso elaborato le procedure sul personale è purtroppo noto. Basta pensare all'avvenuta assunzione, in pianta stabile, di ben due figure professionali che erano anche cognati di una certa dirigente in servizio a quel momento. Ci sarà mai, una volta o l'altra, qualche coraggioso che sappia condurre dai giudici un bel ricorso vincente?”, conclude Zappia.