San Michele come il Bronx? Per carità, adesso non esageriamo, ma certo è che la situazione sembra essere sfuggita di mano a tutti, autorità amministrative e politiche comprese. Abbiamo divulgato, praticamente in diretta, la notizia di quanto avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri in piazza San Michele senza sapere che la polizia aveva arrestato un ghanese per aver aggredito prima una donna e, poi, colpito al volto un pachistano che era intervenuto in suo aiuto. Questa mattina il giudice ha convalidato l'arresto, ma rimesso in libertà l'extracomunitario che è in possesso di un permesso di soggiorno per cure mediche (a cui non si sottopone) rilasciato a seguito della decisione della Commissione Territoriale sui richiedenti asilo, e pertanto inespellibile dal territorio nazionale e annovera precedenti di polizia per i reati di rapina, porto di armi ed oggetti atti ad offendere, resistenza a P.U.; già destinatario di avviso orale del questore. Una brava persona, una risorsa che, come ebbe a dire un ex presidente della Camera, avrebbe rappresentato un nuovo stile di vita che noi avremmo sicuramente copiato. La realtà è ben altra e non sappiamo se il prefetto anzi, la prefetta di Lucca si renda conto che piazza San Michele è diventata una barzelletta sulla quale i lucchesi ironizzano come soltanto loro sanno fare. Ci piace prendere in prestito la battuta che circolava questa mattina in un capannello di persone assolutamente lontane anni luce da ogni spirito revanchista a carattere fascista anzi, semmai l'opposto. Ebbene, la loro provocazione è stata che per risolvere il proble adi quei quattro delinquenti-disgraziati che tengono in pugno e in ostaggio piazza San Michele basterebbe chiamare Andrea Palmeri dal Donbass e affidargli la gestione dello spazio. In tre giorni, forse anche meno, la piazza sarebbe ripulita e noi tutti o, almeno, chi ama l'ordine e la sicurezza, ma non solo a parole, saremmo soddisfatti. Già, ma il Palmeri è latitante e non si può chiamare se non in remoto rischiando, però, di suscitare l'orticaria al consigliere Daniele Bianucci e a tutta la sinistra che griderebbe al colpo di stato. Peccato che non dica nulla e, in dieci anni di amministrazione rossa, altrettanto abbia fatto.
Tra l'altro questa mattina sulla circonvallazione abbiamo visto sfrecciare le due auto della scorta più la vettura blu dell'attuale vice di Giorgia Meloni, Antonio Tajani, atteso sia sulle Mura sia, nel tardo pomeriggio, alla Versiliana. Ci domandiamo se qualcuno a palazzo dei Bradipi abbia pensato di invitarlo in piazza San Michele dove, tra l'altro, già da metà mattino stazionavano due soggetti interessanti.
Non ci sono fascisti a Lucca salvo, forse, qualche eccezione. C'è, tuttavia, tanta gente che non capisce per quale motivo se desidera ordine e sicurezza deve essere tacciata di fascismo e via di seguito. E ha ragione. Dov'è la sicurezza dello sceriffo tanto strombazzata dalla giunta durante la campagna elettorale? Possibile che non si riesca a far sloggiare quattro debosciati da una delle piazze storiche e più prestigiose della città?
E il prefetto? Cosa pensa di quanto sta succedendo e come pensa di farvi fronte al di là delle riunioni del cosiddetto comitato interprovinciale per l'ordine e la sicurezza?
Chiaro che quella di Palmeri è una provocazione, ma è mai possibile che la gente debba ricorrere a questi nefasti pensieri per sperare di veder sloggiare i delinquenti?