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Scritto da aldo grandi
Ce n'è anche per Cecco a cena
10 Luglio 2024

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Inizialmente non ce ne eravamo neanche accorti. Passiamo, scriviamo e titoliamo così tanti pezzi, comunicati, articoli, mail che, a dirla tutta, qualcosa finisce inevitabilmente per sfuggirci. Poi, però, quel titolo copiato pari pari dal comunicato così, tanto per risparmiare tempo anche se non denaro, ha attirato la nostra attenzione. Compensi notarili al papà di Francesco Raspini durante l'amministrazione Tambellini? Il testo è stato inviato da Lorenzo Del Barga, capogruppo di Difendere Lucca in consiglio comunale nonché ex di Casapound e, udite udite, consigliere delegato alle tradizioni storiche ci auguriamo, però, almeno per quelle fino alla fine dell'Ottocento. Del Barga, aiutante dello sceriffo, al secolo assessore allo sport e, di fatto o, almeno a volte, sindaco a tutti gli effetti, Fabio Barsanti, ha specificato trattarsi di documento redatto e siglato da tutti i capigruppo di maggioranza in consiglio comunale ossia Stefano Pierini, quello di Lucca 2032 della cappellata sulla chat dei consiglieri comunali; Armando Pasquinelli, della Lega o di quel che ne resta ammesso che ci sia ancora qualcuno e qualcosa; Alessandro Di Vito, medico del pronto soccorso del San Luca facile alle arrabbiature; Lido Fava, peraltro reduce dall'aver festeggiato pochi giorni fa il suo compleanno e responsabile di Fratelli d'Italia. Tutti, indistintamente, avrebbero firmato un testo che, a leggerlo con attenzione, ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli o, per chi non ce l'ha, da qualche altra parte. In sostanza e in risposta a non si sa bene cosa, la maggioranza politica di questa valle di lacrime rinfaccia alla minoranza e, nella fattispecie, a Francesco Raspini capogruppo del Pd, il fatto che il padre, notaio famoso in città, avrebbe ricevuto decine di migliaia di euro sotto forma di incarichi professionali durante i dieci anni di amministrazione Tambellini e, guarda caso, sostengono, proprio quando il figlio era assessore. Così scrivendo, insinuando in parole povere che le due cose, incarichi e compensi da un lato, ruolo politico dall'altro, sarebbero inevitabilmente e vergognosamente intrecciati. Ma non è tutto. I geni della stirpe italica che governa la città aggiungono anche una agenzia di comunicazione senza fare il nome - lo facciamo noi, Clip Comunicare di Nadia Davini, Sara Berchiolli e Alessandro Petrini, fondata da Marcello Petrozziello - che avrebbe preso contributi dall'amministrazione comunale in cambio di appoggio elettorale durante le elezioni amministrative. Se andiamo indietro con la memoria, anche noi ricordiamo di avere rotto le scatole, tanto tempo fa, al notaio Raspini per aver dato in uso la sede elettorale del comitato pro Tambellini in via San Giorgio e, guarda caso, poi, essersi ritrovato con il figlio assessore. Ma c'è modo e modo e c'è tempo e tempo. Soprattutto, poi, non ci sono soldi di mezzo come, al contrario, ipotizza la maggioranza adesso.

Perché, dunque, diffondere un comunicato stampa così pesante? A chi giova? Con una minoranza che, al massimo, rompe le palle con gli alberi abbattuti e niente più nidi per gli uccelli o con amenità del genere, c'era così bisogno di sparare ad alzo zero e, in particolare, tirare in ballo persino il papà di uno che è pur sempre un dirigente di polizia e un politico accreditato ed esente da ombre? Inoltre com'è possibile che non ci sia stato nessuno, tra le file della maggioranza, che abbia accesso le luci del cervello e si sia domandato se, magari, si potevano usare toni e parole un po' meno offensivi? Ma il sindaco, a parte fare presenza ovunque e in ogni luogo come una persona di nostra impossibile conoscenza, ha il polso della situazione oppure da palazzo dei Bradipi o palazzo Santini può uscire di tutto e di più?

Ma non c'è un portavoce, un addetto stampa ufficiale, un consigliere diplomatico nel senso più ampio del termine in grado di filtrare ciò che viene scritto e, poi, diffuso?

Noi non conosciamo Francesco Raspini a sufficienza per anche solo ipotizzare come l'abbia presa e, per di più, cosa intenda fare per controbattere, ma crediamo di non andare lontano pensando a una azione civile nel senso giuridico e giudiziario della parola nei confronti di chi ha diffamato a tutti gli effetti la sua famiglia. E Marcello Petrozziello? E Nadia Davini? Il primo, purtroppo, non potrà rispondere, la seconda, però, qualcosa potrebbe anche dire visto che, ormai, gliene hanno dette di tutti i colori pur sapendo che, a dispetto del rosso convinto cui appartengono lei e le persone che gestiscono l'agenzia, poi, a livello professionale, rien à dire, molto, ma molto meglio sotto tutti gli aspetti di qualche addetto stampa che farebbe bene, invece, a trascorrerci uno stage per imparare a scrivere.

Cencio dice a straccio recita un vecchio proverbio lucchese. In questo senso con quale coraggio la maggioranza di centrodestra, dopo tutte le porcate che ha combinato in fatto di nomine, ha rivangato il passato della attuale minoranza? E, lo ribadiamo ancora, chi è Lorenzo Del Barga per inviare a tutta la stampa un comunicato così peso e foriero di potenziali conseguenze non proprio positive? Ma chi comanda veramente? Il sindaco o lo sceriffo e il suo aiutante? 

Ci meravigliamo, inoltre, che tutti i consiglieri comunali dell'emiciclo di palazzo Santini e appartenenti alla maggioranza, non abbiano sentito il bisogno di dissociarsi dimostrando di possedere almeno un po' di autonomia di pensiero e indipendenza di giudizio. E la Laura Da Prato, che tanto si era sdegnata un paio di settimane fa? E i consiglieri di Fratelli d'Italia notoriamente più responsabili? E l'assessore Remo Santini che, tra l'altro, avrebbe potuto consigliare i suoi colleghi di giunta a misurare i termini visto anche la querela e relativa condanna di primo e secondo grado che si è beccato per aver attaccato Raspini su vicende analoghe a quelle del comunicato? Perché loro non si sono dissociati? 

La domanda, quindi, regna sovrana da tempo: ma chi, veramente, comanda a Lucca?

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