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Scritto da aldo grandi
Ce n'è anche per Cecco a cena
30 Luglio 2024

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Fa caldo di questi tempi e i risultati si vedono. Quello che è accaduto ieri sera nel corso della seduta di consiglio comunale ha mostrato uno dei lati peggiori della competizione politica e non tanto e non solo per quello che è stato detto, quanto per la pochezza di tutto ciò che finisce per assumere una rilevanza politica che di interesse per la gente comune non ne ha. Pensare che si tratta di una interrogazione mossa dalla Sinistra al sindaco ad aprile e che è approdata a palazzo Santini dopo ben tre mesi (il sindaco corregge e dice un mese e mezzo!). Sempre troppo è. Il consigliere Daniele Bianucci aveva chiesto a Mario Pardini lumi a proposito della presenza del suo assessore allo Sport, Fabio Barsanti, ad un evento organizzato al centro sportivo Sandro Vignini - ma un tempo questa struttura riceveva i centri estivi dedicati ai ragazzi, ora cos'è diventato? Un centro sociale verniciato di... rosso(nero) - al quale si è palesato, dicono improvvisamente come una folgorazione sulla via di Damasco, nientepopodimeno che l'ex capo ultras dei Bulldog Andrea Palmeri. Comunque siano andate le cose, una presenza, quella dello Sceriffo, indubbiamente imbarazzante non tanto per lui quanto per tutta la giunta che con lui lavora e pontifica. Mario Pardini, che democristiano è nell'animo, ha preferito lasciar passare il tempo evitando di rispondere e di prendere posizione, ma, alla fine, il bubbone è scoppiato. Del resto lo sanno anche i muri che Fabio Barsanti è fascista sia pure del terzo millennio - ma cosa vorrà dire, poi, non si sa! - e che Andrea Palmeri pure! Quindi dove sta l'anomalia? Ve lo diciamo noi, nel fatto che un sindaco che si professa democratico oltre ogni limite, affida a due recenti esponenti di un movimento decisamente filofascista e filogermanico per non dire peggio come CasaPound due assessorati come quello della Cultura e dello Sport che, a nostro modesto avviso, avrebbero politicamente meritato ben altra sorte. Fatta questa necessaria premessa, non si può non rilevare come Daniele Bianucci, ancora una volta, è uscito fuori dal seminato per non utilizzare un altro linguaggio assai più colorito. Come si può paragonare il linguaggio di un sindaco come Mario Pardini e non veniteci a dire che le parole non hanno un peso, a quello di un qualsiasi esponente politico in odore di mafia? Ma Bianucci si rende conto di quello che dice e i suoi compagni di minoranza hanno ben chiaro il senso e il valore dei vocaboli? E' vero che la cultura - si fa per dire - Woke cancella tutto in nome del nulla, ma arrivare a questi livelli di assurdità e di denigrazione è veramente troppo. Così come è ridicolo che la Sinistra si alzi e se ne vada: definire ridicolo questo atteggiamento è un eufemismo. Prima sparano merda sul sindaco e, poi, fanno pure gli offesi? Altro che mondo al contrario, qui non c'è proprio mondo.

Se Bianucci si fosse limitato a porre la questione e a dichiararsi, come prevede la regola, insoddisfatto per quanto risposto da Pardini alla sua interrogazione, avrebbe dimostrato la pochezza della replica del primo cittadino e la sua ennesima incapacità a dissociarsi-distaccarsi dal sindaco in pectore Fabio Barsanti. Invece si è lasciato prendere la mano e la sua risposta, a nostro avviso, dovrebbe produrre o delle scuse o, sull'altro versante, una bella querela non tanto sul fronte penale ché, tanto, servirebbe a ben poco, quanto su quello civile della richiesta di un risarcimento. 

Ha sbagliato la destra a vomitare sulla vicenda Raspini, ma a sinistra non solo non sono rimasti indietro, ma sono voluti anche andare oltre. Ecco perché noi, destra o sinistra che sia, continuiamo a pensare con la nostra testa sempre e comunque, perché i partiti, come li metti e dove li metti, sono sostanzialmente tutti allo stesso modo. Sia quando stanno al potere sia quando sono all'opposizione. 

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