No, non incontreremo più Anastasia… Quella musicista raffinata che in piazza San Michele o sulle Mura urbane, in tante e tante occasioni, ci ha carezzato l’orecchio con le melodie della tradizione musicale irlandese, la sua preferita. Vittima di un male subdolo e feroce, se n’è andata, ancora giovane, con discrezione e in silenzio. Lo stesso che per tutta la sua esistenza artistica ha cercato di contrastare e abbellire riempiendolo di note, sonorità, armonie… Artista di strada e orgogliosa di essere tale, ha regalato, per anni, ai lucchesi, ai visitatori della città dell’arborato cerchio, ai pubblici toscani, emiliani, liguri, piemontesi, i tesori della sua arte: brani musicali del passato medioevale e del folklore nordeuropeo, rielaborati e rivisitati alla luce di una larga preparazione, un’acuta e talentuosa sensibilità, una straordinaria passione per le attività creative.
La voglio ricordare con affetto e rimpianto.
Mentre porgo al marito Daniele e al figlio Sebastiano, compagni di vita e d’arte, le mie più accorate condoglianze, di Anastasia Giusti rammento, grato, la generosa disponibilità di interprete - strumenti e voce - delle più belle arie del nostro Risorgimento. Una collaborazione, sempre intensa e di elevata qualità, la sua, che si è interrotta, a neppure cinquant’anni, in questi ultimi giorni di maggio.