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Scritto da Redazione
Cronaca
04 Marzo 2024

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Ha colpito l’agente di polizia penitenziaria addetto alla sezione con una moka inserita dentro una calza a guisa di fionda, ferendolo ad un labbro”: così il sindacato di polizia penitenziaria O.S.A.P.P. denuncia un fatto di aggressione verificatosi nella giornata di ieri, al momento dell’apertura delle camere detentive per consentire la movimentazione dei detenuti in direzione del reparto dedicato alle attività trattamentali.

Il collega è stato soccorso e, dopo essersi recato in pronto soccorso, ha ricevuto una prognosi di quattro giorni - si riferisce nella nota emessa circa l’accaduto - Tale evento avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi se non fosse stato per la prontezza di riflessi dell’agente, che è riuscito in parte a divincolarsi evitando di essere centrato in pieno dal colpo portatogli al volto”.

Il responsabile dell’aggressione è un detenuto di origine marocchina di 24 anni, a detta del sindacato non nuovo a comportamenti etero aggressivi: già 20 giorni fa aveva tentato di aggredire l’addetto della sezione, e in data odierna ha danneggiato le suppellettili della propria camera, dando poi fuoco al materasso con conseguente esalazione di fumi che hanno costretto ad evacuare l’intera sezione detentiva; un incidente che, per fortuna, non ha avuto gravi conseguenze grazie al tempestivo intervento del personale.

Questi ultimi eventi giungono come triste ma forse pronosticabile conclusione di una serie di condotte di insofferenza per il rispetto dell’ordine e della sicurezza dell’istituto mostrate dal detenuto, per le quali i competenti uffici dell’istituto si erano già ampliamente attivati al fine di ottenere un allontanamento del soggetto da parte del provveditorato- dichiara il sindacato- Provveditorato che, però, ha affermato di ritenere che si trattasse di un detenuto tutto sommato gestibile attraverso il consueto iter disciplinare, ben consapevole delle risapute carenze strutturali dell’istituto di Lucca che rendono impossibile mettere una tale tipologia di detenuto nella condizioni di non recare nocumento all’ordine e alla sicurezza dell’istituto e all’incolumità del personale”.

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