Correva l'anno 2020, quando in un brutto giorno, nel bel paese, divampò una tremenda epidemia influenzale. Tutti gli abitanti, di fronte all'avanzare del nuovo virus che macinava vittime e malati ogni giorno, si rintanavano terrorizzati nelle loro case. Per fronteggiare il male, ricercatori, medici, infermieri, personale sanitario e operatori di ambulanze, facevano il possibile per soccorrere e curare i pazienti affetti da questa micidiale pandemia, rischiando loro stessi di ammalarsi e di non essere più in grado di curare le migliaia di pazienti che aumentavano giorno dopo giorno.
A tutti costoro, mancavano le attrezzature per difendersi, scarseggiavano le tute, i guanti, i disinfettanti e soprattutto le mascherine per proteggersi le vie respiratorie dai contagi accidentali. I malati aumentavano, e le mascherine diminuivano sempre di più.
E mentre nel bel paese imperversava disperazione e preoccupazione, due giovani sorelle, di nome Andrea Celeste e Caterina Viola, comprarono una scatola con alcune mascherine chirurgiche che decisero di donarle ai volontari della ambulanze della Misericordia di Lucca.
E così avrebbero fatto anche successivamente con le prossime mascherine che sarebbero riuscite a trovare. La cosa non passò inosservata, e dopo aver fatto dono di queste utilissime protezioni agli operatori sanitari, un uomo che passeggiava tranquillo per la strada, ed un giovane che si allenava correndo dall'altro lato, chiesero alle due giovani ragazze: "Con queste poche mascherine che avete regalato, pensate veramente di riuscire a salvare il mondo?". E le giovani ragazze risposero. "No, cerchiamo solo di fare la nostra parte".