“Voglio chiarire alcuni argomenti che sono stati trattati troppo superficialmente”: questo è stato l’esordio di Pietro Casali, presidente del Circolo nuoto Lucca, in occasione della conferenza stampa convocata nella giornata odierna sul tema del bando per la piscina del Palasport, vinto dall’associazione Omega Sport che subentrerà dunque allo stesso circolo nella gestione della piscina.
Il primo punto all’ordine del giorno ha riguardato la recente affermazione dell’assessore allo sport Fabio Barsanti circa le 13 proroghe della piscina del Palasport che ci sono sì state dal 2007 al 2019 ma, ha tenuto a specificare il presidente, nel periodo in cui il Circolo nuoto Lucca e Omega Sport erano la stessa società, essendo l’ultima di queste nata da una frangia scissionista della prima tra 2020 e 2021. “Forse l’assessore ha pensato di ingiuriare il circolo, ma le proroghe riguardavano entrambe”, ha osservato Casali.
Per rimanere sulla questione delle proroghe, il presidente ha poi voluto fare un riferimento normativo alla legge 106 del 23 luglio 2021 che, per salvaguardare le società danneggiate dalla chiusura delle piscine del 10 marzo 2020 a causa dell’emergenza da covid-19, prevedeva all’articolo 10-ter la proroga automatica delle concessioni scadute, in scadenza al 31 dicembre 2021 o in attesa di rinnovo fino al 31 dicembre 2023.
“Questa legge è un automatismo, non impone al gestore nessuna richiesta e nessuna prova o verifica; non c’è un richiamo che dice che se la concessione è già stata prorogata non si può prorogare ulteriormente e, ancora, non dice che non vale per le proroghe scadute da un dato periodo di tempo- ha spiegato Casali- Nella risposta del comune alla nostra richiesta di disporre, come di diritto, della piscina del Palasport fino al 31 dicembre 2023, viene indicato che questo non è possibile in quanto la nostra concessione era scaduta 10 mesi prima dell’entrata in vigore della legge. Per noi è davvero dura digerire certi passaggi, vedere il dirigente di un’amministrazione comunale che aggiunge delle parole a una legge quando la prima cosa che viene insegnata è che le leggi vanno lette nella loro interezza e purezza. Vorrei citare un passo del Mercante di Venezia di William Shakespeare in cui, in riferimento alla possibilità di manipolare la legge, Portia vestita da giudice risponde: non è possibile, in tal caso gli abusi inonderebbero lo stato. Sembra quasi, paradossalmente, che Shakespeare alludesse al comune di Lucca”.
Il secondo argomento riguarda poi, ancora prima che i criteri di valutazione del bando, i requisiti di partecipazione della manifestazione di interesse: per quanto riguarda l’argomento in oggetto, questi stabiliscono che “i soggetti partecipanti devono aver maturato nei cinque anni precedenti alla data di pubblicazione dell’avviso almeno sei mesi di esperienza nella gestione degli impianti natatori”. Questo requisito è soddisfatto così sia dal Circolo nuoto Lucca che da Omega Sport, che ha appunto poco più di sei mesi di esperienza; Casali ha voluto tuttavia sottolineare come in altri bandi analoghi figurino dei requisiti differenti, ad esempio quello del 2020 per la gestione della piscina di Massa che richiede almeno un anno di esperienza negli ultimi tre anni.
Passando agli stessi criteri di valutazione del bando, questi prevedono un massimale di 100 punti, di cui 20 dall’offerta economica e 80 dall’offerta tecnica: “Non ci sono dei requisiti meritocratici oggettivi, come in altri bandi: se si vanno a vedere i bandi per la concessione della piscina di Camaiore, sia quello del 2018 che quello del 2020, si può vedere che è richiesta la presenza di tutta una serie di figure professionali, e ancora che le qualifiche del personale ricevono un punteggio oggettivo e indiscutibile e che ci sono anche requisiti circa le attrezzature della società, tutte cose che non figurano nel bando in questione”, ha osservato Casali.
Altre perplessità espresse dal circolo circa il bando riguardano i membri della commissione giudicatrice che, afferma il bando, sono “esperti nello specifico settore cui si riferisce l’oggetto del contratto”. Eppure, Casali sostiene che non solo trovare i curricula dei soggetti in questione è stato alquanto arduo, a differenza di quanto affermato nel bando, ma che in essi non figura alcun riferimento ad esperienze di piscine e di nuoto, ancora una volta contrariamente ad altri bandi analoghi.
L’ultimo punto analizzato è stato, infine, il progetto di gestione, che ai fini del bando riguarda in particolare la qualità e la differenziazione dei corsi proposti e che è stato valutato non sufficiente. “Nella stesura dei corsi, abbiamo seguito un po’ la nostra esperienza ITI, molto simile per target a quella del palazzetto, concentrandoci sulla terza e la quarta età, con corso di fitness e corsi adulti, ma anche sui giovani, con corsi di nuoto dai 3 ai 16 anni: pensavamo che potesse essere un progetto interessante garantire la continuità, permettendo ad esempio ad un cliente lavoratore di frequentare entrambe le piscine- ha spiegato Eleonora Casali, istruttrice che assieme al presidente si è occupata della stesura di questa parte del bando- Abbiamo anche proposto un progetto che riguarda la disabilità, il progetto Special, dal momento che disponiamo di strutture adeguate e di sei istruttori di special olympics, oltre alla sottoscritta, specializzati nella gestione della disabilità di tutti i tipi, fisica, intellettiva e sensoriale. Progetto che, presentato alla giunta Pardini, non è stato mai considerato”.
“Tutto questo non è stato affatto campato in aria; io, a parte anni di esperienza, ho diverse qualifiche conseguite nella Federazione Italiana Nuoto: istruttore, coordinatore di scuola nuoto, istruttore specialistico di fitness di primo livello, tutte qualifiche in cui ho investito tempo e denaro e che ho conseguito al termine di corsi teorici e pratici e dopo aver sostenuto degli esami. La FIN non è l’unica federazione per quanto riguarda il nuoto in Italia, ma è la numero uno, quella che si occupa di selezionare talenti per la nazionale, e ti fornisce un’istruzione che non troverai mai da nessun’altra parte. Noi qui abbiamo già una quindicina tra istruttori e allenatori formati in FIN: probabilmente Omega Sport- che non è affiliata alla FIN, ma alla Libertas, che è un’altra federazione- si metterà a formare persone, me lo auguro, ma se non lo faranno tramite la FIN non raggiungeranno mai quel livello”, ha affermato Eleonora.
Dopo aver toccato tutti questi temi, con annessa documentazione, il presidente Casali ha voluto concludere: “L’assessore Barsanti si è vantato di voler fare un lavoro di qualità con il Palasport, ma con questo bando non l’ha dimostrato affatto”.