Contento lo è di sicuro. Lo si intuisce dal tono della voce all'altro capo, si fa per dire, del filo di un telefono che, di fili, ormai, non ne ha più da un pezzo. Nato a Lucca nel lontano 1943, il 18 dicembre di quest'anno compirà la bellezza di 80 anni e anche se i capelli sono un po' più bianchi, ma nemmeno tanto, di un tempo, lui è sempre in forma e con la stessa voglia di ricominciare daccapo per rimettersi in pista e in gioco. Ai più giovani il nome Lazzaroni non dirà, forse, granché, ma per una bella fetta di lucchesi esso rappresenta una sorta di minimo comune denominatore grazie al quale adolescenti sono diventati uomini e donne conservando dei locali gestiti dalla famiglia di Toni e del fratello Marco un ricordo indelebile e prezioso. Sono stati capaci, entrambi, di regalare emozioni e, soprattutto, di questi tempi così aridi e avidi, non è poco.
Antonio Lazzaroni detto Tony è lucchese docg anche se ha vissuto in provincia di Pisa a lungo e, anche attualmente, risiede sulla via del Brennero a Ripafratta nel comune di San Giuliano Terme. E' stato consigliere comunale e assessore del comune di Lucca tra gli anni Ottanta e Novanta, assessore della comunità montana e membro del consiglio di amministrazione della Salt, presidente dell'Atp di Lucca fino al 2000, presidente del consorzio turistico Itinera, di Lucca Polo Fiere e Tecnologia l'attuale polo fieristico di Sorbano del Giudice, per vent'anni ha ricoperto la carica di presidente provinciale dei ristoratori. Nella sua attività professionale ha gestito l'Antico Caffè delle Mura dal 1982 al 1987, quando ancora le auto potevano circolare sul perimetro che delimita il centro storico. Dal 1970 al 1992 ha tenuto in piedi e alla grande La Casina Rossa di Ponte San Pietro: dopo di lui, il diluvio. Ha gestito il Don Chisciotte, prestigioso locale all'interno di Palazzo Bernardini sede degli Industriali. Ha allestito ricevimenti per le visite di tutti i presidenti della Repubblica a Lucca, per gli eventi internazionali. A Pisa, fino poco tempo fa, proprio di fronte alla Torre e a piazza del Duomo, ha avuto con la sua Lazzaroni Cafè and Restauranti Srl (poi in liquidazione ndr) in gestione un meraviglioso locale con ampia terrazza panoramica situato dentro il Museo dell'Opera. Attualmente è a capo di un'azienda individuale, la Lazzaroni di Tony Lazzaroni.
Ieri si è aggiudicato la possibilità di gestire la Casa del Boia e la Casermetta San Salvatore sotto tutti i punti di vista, ossia culturale e, quindi, per quel che concerne l'organizzazione e l'ospitalità di eventi, sia ristorativo, con bar, caffetteria e ristorante.
Che dire? - esordisce - Sono contento inutile negarlo. Finalmente potrò restituire alla città e ai lucchesi un pezzo della loro storia. E intendo non soltanto dal punto di vista della ristorazione, ma anche culturale e cittadino. C'erano otto offerte per aggiudicarsi la gara, ce l'abbiamo fatta e adesso, dopo una bella rinfrescata dei locali e non solo, entro la fine del mese conto di aprire caffetteria, bar e ristorante. Finalmente sulle Mura ci sarà qualcosa funzionante e funzionale sotto il profilo turistico, ma non solamente. Credo che impiegherò, complessivamente, 12 persone sia per la Casa del Boia sia per la Casermetta San Salvatore. Ospiteremo eventi e convegni, riporteremo in auge questo segmento delle Mura che troppo a lungo è rimasto al buio.
Se la memoria non ci inganna - e non ci inganna quasi mai! - durante il doppio mandato del sindaco Alessandro Tambellini la gestione della struttura venne affidata a una società cooperativa di Pisa che, però, non andò avanti troppo a lungo. Alla fine il tutto si arenò e la Casermetta San Salvatore, la cui apertura era stata annunciata e strombazzata in pompa magna, fece una figura barbina chiudendo definitivamente e lasciando un vuoto notevole. Inoltre, va detto, la qualità del servizio e anche dell'ambiente non era minimamente paragonabile a quelle cui ci ha abituato nei decenni Tony Lazzaroni, altro livello in tutti i sensi. L'augurio è che ora si possa ripetere una storia già vissuta.
Ho accantonato l'idea di provare a prendere l'Antico Caffè delle Mura - aggiunge - In questo scoraggiato anche dalle cifre che girano, mi sembra di aver sentito parlare di oltre 50 mila euro per sei mesi e a me sembra particolarmente complessa la questione. Del resto aver prevalso su otto offerte tutte pronte a gestire quello che mi sono aggiudicato mi rende orgoglioso e mi responsabilizza sotto tutti i punti di vista. Non vedevo l'ora di rientrare a Lucca con un progetto valido e di grande respiro.