Negli ultimi anni l’ufficio di stato civile del comune di Lucca ha registrato un forte aumento delle pratiche e delle trascrizioni di atti per ottenere il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis, vale a dire quella riconosciuta a stranieri di ceppo italiano, e quindi sulla base della presenza di avi italiani: in particolare questo numero di richieste è raddoppiato dal 2021 al 2022 e il trend di quest’anno continua ad essere in fortissima crescita.
Questa situazione produce un carico di lavoro e una pressione sempre più notevole sull’ufficio che è attualmente obbligato, per legge, a concludere il procedimento entro 30 giorni dalla richiesta, mentre la stessa pratica viene perfezionata dai consolati italiani all’estero in 730 giorni, peraltro a pagamento.
La giunta comunale, considerata la situazione di estrema delicatezza e le raccomandazioni pervenute ai Comuni sia dal Ministero dell’Interno che da quello degli Affari esteri relative alla necessità di prestare la massima attenzione nel rilascio di questa tipologia di atti, ha deciso di portare a 180 giorni il termine per la conclusione dell’iter con cui rilasciare il riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis e per la trascrizione di atti legati a questo procedimento, in linea con la maggior parte dei Comuni italiani.
E’ l’assessore ai servizi demografici Moreno Bruni a spiegare le ragioni di questo provvedimento. “Il Governo centrale, attraverso i Ministeri dell’Interno e degli Esteri – dichiara – ha invitato a più riprese i Comuni alla cautela e alla massima attenzione, anche perché si assiste alcune volte addirittura alla contraffazione dei documenti da parte di persone che vogliono ottenere la cittadinanza italiana. Al di là di certi casi limite, sicuramente abbiamo assistito, anche a Lucca, all’impennarsi delle richieste di questo tipo negli ultimi anni, soprattutto a partire dal 2021. Quindi, come prevede la legge, abbiamo ritenuto opportuno aumentare il tempo a disposizione degli uffici per chiudere queste specifiche pratiche di riconoscimento della cittadinanza. Più tempo a disposizione consentirà infatti agli addetti di lavorare con maggiore serenità, prendendosi il tempo necessario per eventuali approfondimenti che si dovessero rendere necessari, senza togliere tempo alle altre pratiche quotidiane di stato civile”.
180 giorni, 6 mesi, sarà dunque d’ora in poi la tempistica per ottenere il riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis e la trascrizione di atti relativi alla pratica. “Tutto questo – aggiunge Bruni – è finalizzato a garantire il riconoscimento della cittadinanza italiana nel pieno rispetto delle norme vigenti, escludendo potenziali situazioni di irregolarità”.