Sessanta persone sedute al tavolo del ristorante Gosto e Mea di Borgo Giannotti coccolati dalla gentilezza e dalla passione di Ferruccio Pera, ristoratore in primis, ma anche consigliere comunale nonché persona curiosa e in grado di divorarsi un libro di storia dietro l'altro di cui è veramente un grande lettore. Sessanta commensali che, al di là delle pietanze degustate, del vino condiviso, dei brindisi alzati al cielo, hanno, così, voluto dimostrare la propria vicinanza e il proprio, perché no?, affetto, ad un uomo che, nel pomeriggio, era stato accolto dai soliti dementi in camicia rossa, al grido 'Vannacci fascista sei il primo della lista' di triste e lugubre memoria brigatista. Già, ma cosa volete che ne sappiano le lumache verniciate vermiglio di storia e, soprattutto, di storia esente dal germe parassita dell'ideologia?
Sessanta persone tra le quali spiccava un po' di tutto, dai politici agli ex commilitoni del generale appartenenti alla brigata paracadutisti Folgore per i quali la particella ex non ha alcun valore e che hanno manifestato a Vannacci una forte senso di appartenenza e di identità. Ma c'erano anche semplici simpatizzanti venuti da Bologna, come Stefano Mazzocchi e signora, dalla Garfagnana, come Yamila Bertieri e suo marito Alessandro, da Livorno, da Empoli, da Viareggio come il consigliere comunale e gallerista Barbara Paci, da Altopascio come Alessandro Bianchi e Mariella Bonacci, da Prato come l'ex luogotenente dei carabinieri Vincenzo Cattano, come tanti lucchesi che, noi compresi, hanno voluto testimoniare affetto e partecipazione.
E' stata una bella serata, amichevole, cordiale, simpatica, con Roberto Vannacci acclamato protagonista, ma semplice commensale che si è alzato più volte per andare a salutare e ringraziare. Tutti, indistintamente che hanno apprezzato, soprattutto, le doti umane di un militare che non dimentica mai la sua professione, ma nemmeno lesina a chi lo sostiene parole di complicità e condivisione. L'autorevolezza, in questi casi, conta molto più dell'autorità.
Roberto Vannacci, se ne facciano una ragione i denigratori, gli intellettuali a un tanto al chilo o al metro, i viscerali oppositori di quel mondo al contrario che a noi non piace, non è mai piaciuto e né mai piacerà, piace. Piace alla stragrande maggioranza degli italiani e la dimostrazione non è la cena di ieri sera, ma le decine di migliaia di copie che ha venduto fino ad oggi, i messaggi e gli attestati di condivisione, affetto, solidarietà ricevuti. C'è stata anche una collega di una testata locale che, in margine alla presentazione, ha osservato che la stragrande maggioranza degli italiani era un concetto relativo visto che dentro la Casa del Boia ci sarà stato lo stesso numero di persone che era fuori a manifestare. E che, ha concluso, c'era ben poco da aggiungere visto che il generale ha risposto che lo dimostra il successo di vendite: i giovani non la pensano così e il futuro è loro ha aggiunto e sentenziato. Peccato che queste parole le abbiamo già sentire durante gli anni della contestazione che hanno preceduto e preparato quelli di piombo, e ricordiamo bene quanti professori, intellettuali, scrittori, artisti sono stati messi al bando perché lontani dalla rivoluzione del Sessantotto e Settantasette. E il mondo che ne è uscito non ci pare che abbia granché meritato.
Tornando al fatuo, insalatina di mare, paccheri alla trabaccolara con noi che, come al solito, abbiamo concesso un robusto bis, e tirami su straordinario preparato dallo chef del ristorante. Clima mite e restare fuori è stata una scelta azzeccata. Un ringraziamento anche ai due agenti della questura che sono stati per tutto il tempo a 'proteggere' la serata e il generale con quest'ultimo che è stato il primo e l'ultimo a congratularsi con loro e a ringraziarli.
Tra i tanti appuntamenti in giro per l'Italia, l'11 novembre, sabato, Roberto Vannacci sarà intervistato da chi scrive al teatro comunale Cristoforo Colombo di Valdottavo. Il tutto grazie all'interessamento di Yamila Bertieri.
Foto Ciprian Gheorghita